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 2015  marzo 05 Giovedì calendario

L’ultimo venerdì a Cesano Boscone di Silvio Berlusconi: «Sono stato bene e lascio il cuore qui dentro». E ancora: «Ho anche fatto divertire gli anziani che vivono in questa struttura»

Ultima puntata del Cesano Boscone Show. Chiude domani questo spettacolo, arrivato al suo ultimo venerdì, che Silvio Berlusconi ha preso molto sul serio. Al punto da meritarsi uno sconto di pena. «Sono stato bene e lascio il cuore qui dentro»: è il bilancio dell’ex Cavaliere. Passato dalle «cene galanti» alla cura dei malati di Alzheimer. E ancora: «Ho anche fatto divertire gli anziani che vivono in questa struttura». Li ha fatti cantare, ha applicato loro «la terapia del sorriso», ha raccontato barzellette («Quelle sporche no, ehhh....»), ha anche fatto piccolo proselitismo innocuo in qualche caso: «Un vecchietto comunista mi ha detto che, se mi avesse conosciuto prima, sarebbe diventato berlusconiano. Un altro mi ha confidato: lei è proprio diverso dal mostro che viene descritto».
L’AEROPLANINO
Un bagno di realtà per il Cavaliere Magico. Gli sarà servito? Lui dice di sì. Ma Silvio domani dopo le 13 si toglierà il camicie bianco, e non mimerà più l’aeroplanino – come si fa con i bimbi – per imboccare gli anziani ai quali ha promesso più volte e domani ribadirà: «Vi tornerò a trovare». Ora che è arrivato l’ultimo venerdì, e il primo fu il 9 maggio 2014, fioccano sui social media le ironie: «Finalmente liberi i vecchietti della Sacra Famiglia». E c’è chi immagina sarcasticamente che Nonno Silvio tornerà tra i suoi coetanei di questo luogo, se gli andranno male il giudizio in Cassazione sul Ruby Uno e il processo Ruby Ter. Berlusconi in questi dieci mesi da infermiere aggiunto è stato poco berlusconiano e insieme molto berlusconiano. Non pirotecnico ma neanche asettico. Adottare il format dell’uomo consapevole del dolore altrui, e che si fa carico dei mali del mondo, è una cosa che gli appartiene. Un po’ è spontanea e un po’ è studiata. Un po’ gli deriva dalla lezione materna («Mamma Rosa mi ha insegnato a fare opere di bene») e un po’ è stata obbligata dalle prescrizioni del giudice di sorveglianza: «L’affidamento ai lavori socialmente utili può essere revocato in caso di offese ai magistrati e di propaganda politica ai fini elettorali». Questo l’avvertimento del tribunale alla vigilia. Una volta, durante questi dieci mesi, è partita la frizione berlusconiana contro i «pm comunisti» ma poi è subito rientrato nelle righe l’ex Cavaliere e il Cesano Boscone Show ha continuato ad avere un ritmo lento e senza scossoni. Con al centro della scena un leader che ha sempre voluto incarnare la figura del Re Taumaturgo (fin da quando, come narra la leggenda, riuscì a risvegliare dal coma un ragazzo milanista grazie alla propria voce da presidente rossonero) e nel padiglione San Pietro della Sacra Famiglia ha avuto l’occasione diretta per sentirsi un sovrano guaritore.
Dunque nella vicenda Cesano Boscone c’è la mitologia del monarca che si mette al servizio degli ultimi e degli sfortunati, e sono stati venerdì di brodini e di pappette, di sorrisi solidali, di piccoli sketch e di innocenti galanterie («Signora, se fossimo stati tutti e due più giovani, magari ci saremmo innamorati»). Il panettone a Natale. Il concertino con Fedele Confalonieri al pianoforte e Silvio al microfono che intona «Rosamunda» e «La vie en rose». I piccoli confort: gli è stato assegnato un wc tutto per lui nella palazzina San Pietro. Le promesse: «Sto studiando le nuove cure dell’Alzheimer e cercherò di introdurle qui dentro». La semplicità del look e del comportamento: niente giacca e cravatta e arrivo ogni venerdì alle nove del mattino in auto senza una scorta eccessiva. E soltanto all’inizio c’è qualche fan che lo aspetta fuori dalla cittadella sanitaria.
LA SUPER-FAN
La più assidua è la signora Noelle, una sessantenne bionda alla quale un giorno, dandogli un pacchetto regalo e donandogli un sorriso di ringraziamento, Silvio ha detto abbassando il finestrino dell’auto e dandogli del tu: «Ti ringrazio molto per il fatto che mi aspetti sempre qui fuori, ma ti prego di non venire più sennò diamo fastidio». Ora questo tipo di problemi sono finiti. Silvio si sente più libero, e intimamente più ricco.