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 2015  marzo 05 Giovedì calendario

Il centrosinistra sta sopravvalutando la pericolosità di Salvini e dovrebbe lasciarlo cuocere nel suo brodo? E se invece il pericolo fosse reale? Basti l’esempio francese del Front National di Marine Le Pen

“Demonizzare” vuol dire ingigantire ben oltre i suoi demeriti la facoltà di nuocere del demonizzato? Ne è convinto Marco Follini, che nel suo blog paventa la sopravvalutazione della pericolosità di Salvini e invita a “lasciarlo cuocere nel suo brodo”. Follini dice una cosa ragionevole e giusta, che però merita un’obiezione. Stabilito che la percentuale di demoni autentici, in politica, è di uno su cento, e gli altri novantanove (Salvini compreso) sono solo celebrities mediatiche di breve o medio respiro, resta il problema di non distrarsi quando il pericolo è reale. Basti l’esempio francese: se l’intero sistema politico, compresa la destra gollista, non avesse “demonizzato” in modo continuativo e irremovibile il Front National, considerandolo comunque inservibile per la causa della Repubblica, Le Pen e i suoi eredi avrebbero avuto minore o maggiore fortuna politica? In altre parole: la pregiudiziale antifascista, che in Italia è caduta da tempo ma in Europa è ovunque molto solida e rende inutilizzabili a fini di governo partiti che contano anche milioni di voti, merita di essere difesa dai pochi o tanti che ancora ci credono? O vedere i fascisti di Casa Pound salutare a mano tesa il loro nuovo viceduce va considerato appena un dettaglio, che a farlo notare si corre il rischio di “demonizzare”?