2 marzo 2015
Aspettando Roma-Juve di stasera, l’ultima occasione per riaprire il Campionato. A San Siro la Fiorentina si scopre bella e capace di soffrire, l’Inter di Mancini ancora non matura. Il Napoli spreca un’occasione contro un Torino lanciatissimo. Applausi per la Lazio e per il talento Anderson
Il meglio dai giornali di oggi sull’ultima giornata di Serie A e su Roma-Juve di stasera, la partita più attesa.
Tutto quel che resta dello scudetto, certezza e follia, orgoglio e pregiudizio, ragione e sentimento, stasera scivola nell’imbuto di Roma-Juve che non sarà più la madre di tutte le sfide (i bianconeri a più 9 non lo consentono), ma almeno la sorella sì. C’è dentro molto: desiderio di rivalsa, sicurezza di sé, vertigine di una sola notte che non sposterà troppo la classifica ma peserà sugli animi, e un poco sulle settimane a venire, con la Juve già orientata verso la Champions e la Roma che non può continuare la filastrocca dei pareggi, o peggio [Maurizio Crosetti, Rep].
La Juve non arriva bene alla partita con la Roma. Pirlo manca, Pogba anche, Vidal ha problemi fisici, Marchisio sta correndo per tutti. Ma è anche un momento di fiducia: 9 punti di vantaggio e una Champions che mostra una squadra competitiva. Difficile chiedere di più ad Allegri. Eppure questo non basta, se stasera la Roma vincesse, il campionato tornerebbe a essere incerto. Non è mai chiuso un campionato, il calcio ha risorse da grande commedia [Mario Sconcerti, Cds].
In questi cinque mesi la Roma un po’ alla volta si è persa. La goleada a domicilio inflittale dal Bayern ne ha picconato l’autostima. Il gran numero di infortuni, a cominciare dalla ricaduta di Strootman, ne ha fiaccato le risorse. Ma non sono mancati nemmeno gli errori, alcuni dei quali da matita blu in campo, in panchina, in società: e l’unico ad accusarne ricevuta è stato l’onesto Sabatini che, effettivamente, nell’acquisto di difensori è libero docente ma se parliamo di attaccanti tra Ibarbo e Doumbia poteva far meglio [Gigi Garanzini, Sta].
La frizzante aria olandese ha rivitalizzato la Roma, mettendole un po’ di ossigeno nelle arterie. Le serviva un’impresa a Rotterdam per l’autostima, e per la quadratura di qualche cerchio tattico: con Pjanic, Ljajic, Totti e Gervinho, la carestia dell’attacco potrebbe anche finire [Maurizio Crosetti, Rep].
Intanto l’Inter interrompe la sua buona striscia. La Fiorentina gioca meglio fino al vantaggio, poi subisce e resiste. Montella cambia tutti rispetto al Tottenham, Mancini molto meno. L’Inter ha adesso una volontà diversa, ma non la qualità per seguirla. L’errore in una grande città, in una squadra di tradizioni e pubblico, è giudicare se stessi senza tener conto degli altri. L’Inter sta guarendo, ma gli altri non sono malati. Vanno per la loro strada [Mario Sconcerti, Cds].
Scorri la classifica e fermati sulla Fiorentina: quinta, 42 punti. Ieri ha vinto a Milano, contro l’Inter, sono otto partite che non perde. Soprattutto: ha venduto il suo giocatore di maggior valore di mercato a gennaio per 33 milioni, cioè Cuadrado. Ne ha speso uno per rimpiazzarlo con Salah, arrivato in prestito per un anno e mezzo. Ha fatto un affare due volte: massimizzato l’incasso e preso un giocatore forte (quattro gol tra campionato e coppe europee, più di quanto abbia fatto Cuadrado in mezza stagione). Non è vero che il calcio italiano fa schifo tutto. Ce lo dicono le 5 qualificate su 5 in Europa League e ce lo dice una storia come questa [Giuseppe De Bellis, Grn].
Il Napoli poteva raggiungere la Roma anche solo per qualche ora, non c’è riuscito perché ha atteso troppo il Toro e perché il Toro è diventato proprio forte: non perde da tre mesi. Vittoria granata sacrosanta dopo l’impresa di Bilbao, e sarebbe il caso di inserire Giampiero Ventura tra i grandi allenatori italiani degli ultimi quindici anni. Se non ha mai avuto una grande occasione, peggio per chi non gliel’ha offerta [Maurizio Crosetti, Rep].
In una domenica in cui il vuoto del Parma è diventato voragine, con inaccettabile ricaduta anche aritmetica sulla classifica (definirla falsata è poco), il miglior calcio l’ha offerto la Lazio, come accade spesso. Il Sassuolo è in caduta libera (lunedì prossimo l’attenderà la Juve), ma questo non riduce i meriti dei biancazzurri e del loro campione Felipe Arderson, un gol e un assist [Maurizio Crosetti, Rep].