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 2015  marzo 02 Lunedì calendario

Autovelox, il miglior alleato del sindaco. Le infrazioni rilevabili solo dall’occhio di un vigile (soprattutto su telefonini, frecce e uso scorretto delle corsie) restano spesso impunite un po’ ovunque

Sembra incredibile, ma è così: anche in un 2014 segnato da un calo generalizzato dei proventi delle multe, ci sono Comuni che hanno fatto segnare aumenti marcati. E, almeno a prima vista, si smentisce il luogo comune secondo cui il Sud sarebbe una sorta di paradiso degli indisciplinati: la città dove gli incassi sono aumentati di più è l’”insospettabile” Avellino, anche se in termini di esborso medio per ciascun patentato è Milano ad avere saldamente in mano il primato. In realtà, c’è molto da puntualizzare: i dati non dicono tutto.
Per prima cosa, non è vero che ad Avellino ci sia stato un giro di vite tanto aspro da giustificare il +56,6% registrato nel 2014: è semplicemente accaduto che la città si sia riempita di cantieri per una serie di importanti opere pubbliche e questo ha comportato la soppressione di molti posti auto regolari, facendo aumentare la sosta selvaggia. A questo si è aggiunta la ripresa in carico della gestione della sosta a pagamento da parte del Comune, con un aumento del numero di ausiliari della sosta. Per il resto, Avellino non ricorre a controlli automatici, che riguardano infrazioni spesso con sanzioni pesanti. E infatti l’esborso medio per ogni patentato, nonostante il forte aumento del 2014, si attesta su 41,90 euro: un valore “da metà classifica”.
A Milano, invece, si arriva a più del quadruplo: 176,5 euro. In termini percentuali, è “solo” un +6,2% rispetto al 2013: poco, in relazione alla valanga di flash scattati dai sette nuovi misuratori di velocità attivati proprio da marzo 2014 sui viali dove i limiti sono più violati, ma bisogna pensare che molti verbali sono stati impugnati per irregolarità nei tempi di notifica (si veda anche l’articolo in basso) e altrettanti sono stati pagati entro cinque giorni per fruire dello sconto del 30%.
In generale, gli importi medi più alti si registrano nelle grandi città, proporzionalmente allo spiegamento di apparecchi automatici di controllo (su velocità, semafori e zone a traffico limitato). Quindi sorprende che Roma si fermi a 65 euro, nonostante il 2014 sia stato segnato da un programma autovelox più intenso.
Tra le città medio-piccole, spiccano i 118 euro di Parma, cui hanno contribuito in buona parte le postazioni autovelox fisse sulla tangenziale, oggetto di polemiche e contenziosi che hanno visto addirittura l’intervento di un’agenzia investigativa, chiamata da un’associazione di consumatori. Una delle postazioni è stata rimossa.
Il caso-Parma conferma la tendenza di sempre: al Nord e al Centro i controlli sono maggiori. Ma certi capoluoghi del Sud arrivano a incassi analoghi: Lecce, con un +24,2% nel 2014, arriva a 97 euro. Qui i controlli automatici riguardano soprattutto i semafori.
In ogni caso, non bisogna pensare che in queste città sia particolarmente facile essere multati: semplicemente, lo è nei punti in cui c’è un’apparecchiatura automatica, soprattutto se installata da poco (e quindi poco nota). Le infrazioni rilevabili solo dall’occhio di un agente (soprattutto su telefonini, frecce e uso scorretto delle corsie) restano spesso impunite un po’ ovunque.