Corriere della Sera, 25 febbraio 2015
A Genova con il pullman dei tifosi. I giocatori del Parma fanno sapere che giocheranno la prossima partita di Campionato, nonostante la società sia sempre più sull’orlo del fallimento, «ma ci pagheremo la trasferta da soli»
Tra un po’ porteranno via anche i palloni. Dopo il sequestro dei furgoni e dell’auto per debiti con il fisco, ieri a Collecchio si sono presentati i tecnici di un’azienda informatica per ritirare i computer e le stampanti che il club aveva in leasing e che da mesi non venivano pagati. Nelle stesse ore, allo stadio Tardini, ha chiuso i battenti il negozio di merchandising, il cui contratto di gestione non era mai stato ratificato.
Eppure, tra le macerie del Parma, qualcosa da salvare c’è. È la vicinanza dei tifosi che, pur infuriati con i vari Ghirardi, Taci, Manenti e tutti coloro (leggi vertici sportivi) che per mesi hanno guardato altrove, sono disposti a tutto, nel loro piccolo, per consentire a Donadoni e alla squadra di continuare a scendere in campo, anche se mai come ora la serie A ha il sapore di una via crucis.
«Domenica vi portiamo a Genova con il nostro pullman» è l’offerta che il presidente del Parmaclub, Angelo Manfredini, ha rivolto ieri al capitano Alessandro Lucarelli, che, a sua volta, pur di poter giocare contro il Genoa, si è detto pronto ad andare a Marassi con la propria auto («Ci pagheremo la trasferta, è la Lega che ci deve tutelare»). Un gesto, quello della tifoseria, che nasce «dalla professionalità e dall’attaccamento dimostrato da giocatori e staff tecnico: li seguiremo fino in serie D, se finirà così...».
Sempre più evanescente intanto Manenti. Slittato l’incontro che si doveva tenere oggi a Collecchio tra il sindaco Pizzarotti e il neopresidente per valutare le prossime mosse in vista dell’udienza del 19 marzo in tribunale sull’istanza di fallimento chiesta dalla Procura. Il rinvio sarebbe dovuto a motivi di salute della madre di Manenti (un intervento chirurgico). Se ne riparlerà forse domani, ma la cosa ha fatto lievitare ulteriormente, se possibile, la tensione.
Manenti, quasi vivesse in un’altra dimensione, continua a discettare di piani industriali e non pare per nulla intenzionato ad alzare bandiera bianca, nonostante il pressing perché si faccia da parte. Pizzarotti invece punta a portare il Parma alla fine del campionato: «Va salvato il titolo sportivo: chiederò a Manenti di chiedere aiuto alla Lega Calcio». E mentre i cinquanta dipendenti del club sembrano ormai rassegnati («Situazione drammatica») e alcuni giocatori hanno avviato la messa in mora, capitan Lucarelli ha lanciato una stoccata ai colleghi di serie A: «L’unico che mi ha chiamato è stato De Sanctis, eppure un tonfo del genere potrebbe capitare ovunque...».