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 2015  febbraio 25 Mercoledì calendario

Tutti i soldi Rai al film del “Baby Cricca”. Trecentomila euro per la pellicola col Lorenzo Balducci, figlio di Angelo Balducci, prodotta dalla madre insieme a Lady Amenone

Se avete un dubbio sul pagamento del canone in ritardo è bene interrompere subito la lettura di questo articolo. La Rai ha pagato 300 mila euro più iva nel 2007 a una società delle famiglie Anemone e Balducci per comprare i diritti di un film nel quale recitava il figlio di Angelo Balducci e che era sceneggiato dall’ex presidente dell’Inpdap Rocco Familiari, autore teatrale e amico di Angelo Balducci stesso. Il film in questione si chiama Il sole nero ed è stato prodotto dalla Edelweiss Production srl che secondo i pm romani “anche se nominalmente è intestata a soggetti diversi, di fatto è riconducibile alle famiglie Anemone-Balducci”, cioè il costruttore e il funzionario pubblico protagonisti nel 2009 dello scandalo della Cricca dei Grandi eventi per il quale è in corso il processo. Agli atti di quel procedimento è finito anche un contratto datato 24 ottobre 2006 tra Rai Cinema spa e Edelweiss Production srl nel quale l’amministratore delegato Giancarlo Leone, poi divenuto vicedirettore generale e oggi a capo di Rai1, compra per 250 mila euro i diritti di trasmissione free per cinque passaggi in cinque anni sulle reti Rai. In più Leone paga altri 50 mila euro per i diritti per 18 mesi sulle tv a pagamento. Il contratto, firmato da Leone per Rai Cinema e dall’allora amministratore di Edelweiss Igor Uboldi, prevedeva la consegna del film per il 31 marzo 2007. Il Sole nero poteva andare sulle tv a pagamento già 10 mesi dopo e passati due anni, alla fine del 2009, in seguito al dispiegamento delle sue potenzialità cinematografiche, la Rai sarebbe stata libera di trasmetterlo cinque volte sui suoi canali in chiaro.Giancarlo Leone, dal 2013 è direttore di Rai1 ma non ha mai trasmesso il film da lui pagato così profumatamente.
Oggi è possibile tirare le somme dell’investimento di otto anni fa. I diritti sono tornati dalla Rai al produttore Edelweissallafinedel2014eintutto questo tempo il film è andato in onda una sola volta dall’una e 07 alle tre di notte del 12 febbraio 2013, su Rai3 nell’ambito del ciclo “Fuori Orario, cose mai viste”, curato da Enrico Ghezzi. Dopo la sigla in bianco e nero accompagnata dalle note di BecausetheNight di Patti Smith. Eppure il film vantava un regista di primo piano come il polacco Krzysztof Zanussi e una protagonista di levatura internazionale come Valeria Go-lino. L’ora di trasmissione però non ha aiutato il risultato di pubblico: 1,85% di share pari a 56 mila telespettatori su Rai3 sono pochi per 300 mila euro di spesa. Il bilancio magro in tv faceva seguito a un altro fiasco al botteghino. Il sole nero, finanziato anche dal ministero dei beni culturali con un contributo di 375mila euro, vantava 9mila e 437spettatori per un incasso di 49 mila e 697 euro. In una conversazione intercettata da una cimice negli uffici del Ministero, durante un’indagine del 2007 del pm napoletano Vincenzo Piscitelli, il direttore generale del settore cinema al ministero, Gaetano Blandini, amico del collega Angelo Balducci, chiedeva di inserire Lorenzo Balducci nel cast di un altro film durante un colloquio con l’intermediario del produttore straniero interessato a ottenere il finanziamento pubblico di 700 mila euro. Nel 2006, il Ministero, sempre ai tempi di Blandini, erogò un milione e mezzo per un altro film ancora in cui recitava Lorenzo Balducci dal titolo Last Minute Marocco. In quel caso Rai Cinema partecipò addirittura alla produzione con Sbs France e Italian Dream Factory, nella quale figurava la moglie di Angelo Balducci. L’altra società di famiglia, Edelweiss, invece ha prodotto oltre a Il solenero di Zanussi, sempre in collaborazione con Rai Cinema, un secondo film con Lorenzo Balducci, stavolta diretto da Carlos Saura: Io, Don Giovanni. Il contratto non è agli atti dell’indagine e il Fatto ieri non è riuscito a ottenerlo dalla Rai. Comunque Io, Don Giovanni, pagato dalla Rai, ha avuto una sorte ancora peggiore de il sole nero: è passato due volte su Rai Movie, il 24 aprile e l’8 maggio del 2014. In entrambi i casi l’orario non era felice: le 2 e 50 di notte. I pm ritengono che Diego Anemone abbia iniettato più 6 milioni di euro nella Edelweiss proprio per corrompere Angelo Balducci. L’accusa (contestata con grande vigore dall’avvocato di Anemone, Emilio Ricci, nel processo in corso) è che Balducci favoriva le società del costruttore amico mentre “Anemone in cambio trasferiva alle imprese di produzione cinematografica (...) i seguenti finanziamenti, prelevati o comunque provenienti dalle casse delle società del gruppo: Edelweiss Production srl: euro 6.216.052; Blu International G. F. srl: euro 1.200.000; A-Movies Production spa: euro 300.000 onde consentire a dette imprese di realizzare le seguenti opere cinematografiche interpretate da Balducci Lorenzo: Edelweiss Production srl: Il sole nero; Io, Don Giovanni...”. Negli atti della Procura si legge: “Igor Uboldi, ha dichiarato che Anemone e Balducci gli dissero che avrebbero potuto ottenere ulteriori finanziamenti dal Mibac e da Rai Cinema grazie a contatti personali dello stesso Balducci con Gaetano Blandini e con Giancarlo Leone”. E proprio Leone era stato intercettato nell’ottobre del 2009 mentre si congratulava con Angelo Balducci, con il quale era in ottimi rapporti, per l’intervista del figlio Lorenzo al Tg1 diretto da Augusto Minzolini. Oggi al Fatto, Leone replica: “Io rifarei quell’acquisto come tutti gli investimenti per aiutare il cinema italiano. Non è stato il primo caso e non sarà l’ultimo. Il cinema è un’industria di prototipi e il rischio insuccesso è sempre in agguato. La Rai è obbligata a investire 80 milioni di euro ogni anno sul cinema italiano per legge. Non sempre si riesce a ottenere una resa televisiva ma il nostro ruolo è quello di volano dello sviluppo del cinema d’autore italiano”.
Lo sceneggiatore Rocco Familiari difende l’opera: “Il sole nero era un film di un maestro come Zanussi tratto dal dramma Agata, scritto da me e messo in scena allo Stabile di Catania e di Messina con Vanessa Gravina: la storia vera di una vedova (Valeria Golino) che si infiltra nella mafia per scoprire l’assassino del marito (Lorenzo Balducci) con Kaspar Capparoni nella parte del cattivo. Zanussi scrisse tante lettere ai presidenti e direttori generali della Rai per capire perché non lo trasmettevano. Solo Paolo Garimberti disse che si sarebbe interessato ma non accadde nulla. Secondo me si sono messi paura per lo scandalo”.