Il Messaggero, 25 febbraio 2015
Rivoluzione allo Strega. Il Comitato direttivo del premio cambia le regole: non più una ma tre preferenze per la cinquina e se tra i finalisti non ci sarà almeno un editore medio-piccolo potrebbe aumentare il numero dei candidati
È un “caos calmo” – per citare il libro vincitore del 2006 – quello che sta travolgendo il Premio Strega e che scompiglierà, o spariglierà, le carte dell’edizione 2015. Si tratta di modifiche regolamentari a favore della “bibliodiversità, della pluralità e dell’accoglienza”, come recita il comunicato della Fondazione Bellonci. Arrivano innovazioni di forma e di sostanza: a concorrere non saranno più solo libri di narrativa in prosa, anzi, l’eliminazione di qualsiasi aggettivazione apre esplicitamente le porte a esperienze come la graphic novel e ai romanzi in versi. Forme che già hanno partecipato in passato “in deroga”, come Unastoria di Gipi entrata in cinquina nel 2014, ora sono a tutti gli effetti legittimati a essere candidati.
L’altra novità di forma è quella relativa alla nazionalità dell’autore: dal prossimo Strega in avanti potranno partecipare libri scritti in lingua italiana anche da autori stranieri. Nel 2008 Il buio del male edito da Giunti e scritto dall’albanese Ron Kubati, fu la prima sperimentazione in tal senso. «Abbiamo provato ad arricchire il quadro – spiega il direttore della Fondazione Bellonci Stefano Petrocchi – renderlo più vario, più imprevedibile, più mosso». Sono soprattutto le novità di “sostanza” a rendere più evidenti gli obiettivi citati dalla Fondazione Bellonci e dal comitato direttivo dello Strega in cui, da quest’anno, entrano a far parte anche l’assessore alla cultura di Roma Giovanna Marinelli e il presidente di Unindustria Maurizio Stirpe e il suo vice Giuseppe Gori.
Si comincia dai voti che ogni “amico della domenica” potrà conferire: da uno si passa a non più, né meno, di tre: «E tutti avranno lo stesso peso. Abbiamo pensato di dare l’opportunità agli amici della domenica di allargare il campo delle scelte possibili – afferma Petrocchi – in modo da poter votare l’autore che gli sembra più formato o di premiare un emergente, o con cui si ha una qualche relazione di amicizia o che fa capo a un particolare editore di riferimento. Abbiamo voluto dare la possibilità di formare un giudizio più completo e attendibile».
Considerando che gli aventi diritti al voto sono 460, divisi fra 385 amici della domenica, 15 voti collettivi e 60 lettori forti, passare dal voto uno al voto trino assegna numeri potenzialmente più ampi al vincitore, in modo da evitare alcune delle critiche che annualmente piovono sul Premio.
PICCOLI
Un’altra novità è la “clausola di salvaguardia della piccola e media editoria”, ovvero un particolare procedimento per cui, se – e solo se – nella cinquina finale non dovesse essere presente alcun volume edito da una piccola o media casa editrice, verrà recuperato il libro più votato di un medio-piccolo editore: «È una norma che non punisce nessuno ma che aggiunge un elemento al quadro dei libri della cinquina. In questo modo salvaguardiamo il principio della bibliodiversità e riconosciamo agli editori il loro lavoro di scouting, di promozione e di sviluppo. Su questa modifica al regolamento hanno pesato non tanto le critiche relative a una presunta vicinanza fra i grandi editori e il Premio Strega, ma una nostra valutazione sull’andamento più recente del premio. Abbiamo visto che, negli ultimi anni, dalla cinquina tendevano a scomparire i piccoli e medi editori e ci siamo chiesti se non fosse il caso di modificare qualcosa» continua Petrocchi.
SCADENZE
L’ultima norma che s’inaugurerà con il 2015 è quella della tassatività delle scadenze entro le quali gli editori potranno consegnare le 500 copie cartacee, pena l’esclusione dal concorso: «Non abbiamo ancora deciso quali saranno le date limite – prosegue il direttore della Fondazione Bellonci – ma ci siamo posti come obiettivo di non andare oltre il 30 di Aprile, per permettere agli amici della domenica di avere il tempo necessario per leggere i dodici libri che comporranno la cinquina finale».
Oltre alla candidatura dell’Amica Geniale di Elena Ferrante – sono già diversi i volumi presentati dagli “amici della domenica” e che saranno esaminati dal comitato direttivo del Premio, che si riunirà il prossimo 16 Aprile: Clara Sereni con “Via Ripetta 155” (Giunti), Marco Santagata con Come donna innamorata (Guanda), I giorni dell’abbandono di Wanda Marasco (Neri Pozza) mentre La sposa Di Mauro Covacich risulta in ballo, data la sponsorizzazione di un Giovanni Veronesi in aperta critica con la candidatura della Ferrante, tanto da annunciare le sue dimissioni da «amico della domenica».