Il Messaggero, 24 febbraio 2015
È giallo sul decreto taglia slot. Il Movimento 5 stelle parla di una bozza segreta, inviata soltanto alle «lobby» del gioco che promette un aumento delle macchine ma il ministro Beretta smentisce: «Vogliamo solo sostituire le vecchie macchine che non sono collegate al sistema centrale»
Una bozza segreta, inviata soltanto alle «lobby» del gioco e con una sorpresa: le slot machine invece di ridursi di 100 mila unità, come promesso dal governo, aumenterebbero. A puntare il dito contro il decreto di attuazione della delega fiscale è stato ieri il Movimento Cinque Stelle, secondo cui la bozza predisposta dal governo prevede la sostituzione delle vecchie Awp, le slot machine di prima generazione, con le più moderne Vlt, le Videolotteries, nelle quali è possibile scommettere e vincere cifre più elevate. «Non è assolutamente così, non c’è nessuna bozza segreta», replica contatto da il Messaggero il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta. «Le Awp», spiega, «sono macchine non collegate al sistema centrale, ma sono dotate di schede proprie che è possibile”taroccare”. L’intenzione del governo», aggiunge il sottosegretario, «è sostituire in un certo arco temporale tutti questi apparecchi scollegati dalla rete con macchine connesse in remoto». Questi nuovi tipi di slot machine, che potrebbero essere ribattezzati delle mini-videolotteries, avranno gli stessi limiti di gioco delle vecchie Awp, ossia una puntata di 50 centesimi e vincite contenute. Non potranno cioè consentire le vincite fino a 500 mila euro, con relative puntate più elevate, che saranno invece riservate alle Videolotteries, macchine da gioco che il decreto attuativo della delega fiscale confina nelle cosiddette «gaming hall».
NUOVE IMPOSTE
A difendere l’impostazione del governo è anche Massimo Passamonti, presidente di Sistema Gioco Italia, l’associazione confindustriale del mondo dei giochi. «Sarà il governo a decidere cosa fare», spiega, «ma una cosa è certa: il passaggio ad una tecnologia che garantisce di controllare da remoto rafforza la sicurezza del gioco». La bozza del decreto, inoltre, contiene anche una completa revisione del sistema di tassazione delle slot machine e delle videolotteries. Il prelievo erariale non avverrà più sulle somme raccolte dai concessionari, ma sui margini, ossia sulla differenza tra quanto raccolto e le spese comprese le vincite. La base imponibile – si legge nel testo del decreto – è costituita dalla differenza tra le somme giocate e le vincite corrisposte. Il testo definisce anche la misura massima del prelievo, sempre sul margine, per le slot, al 60%, delle vlt, al 50%, e del bingo, al 42%. Il prelievo erariale unico è, comunque – specifica ancora il testo – dovuto anche se la raccolta di giochi avviene in assenza di concessione e dei titoli abilitativi previsti dalla legge. Il tema è delicato, dal settore delle slot il governo ogni anno incassa circa 4 miliardi di euro di entrate. Sulle scommesse, invece, la misura massima del Preu, il prelievo erariale unico, potrà raggiungere al massimo il 20 per cento sempre del margine degli operatori. Non è ancora chiaro se ci sarà una differenziazione tra la raccolta fisica (che ha costi di struttura più elevati), e la raccolta on line. Il testo del provvedimento arriverà in consiglio dei ministri probabilmente la prossima settimana, insieme agli altri provvedimenti attuativi della delega fiscale.