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 2015  febbraio 24 Martedì calendario

Facebookville, avrà quartieri immersi nel verde, tetti coperti di querce, alberghi e supermercati. Zuckerberg propone la città aziendale 2.0, una realtà dell’800 che era svanita con l’evoluzione dei trasporti

Mark Zuckerberg pensa in grande e dopo aver trasformato la vecchia sede di Facebook a Menlo Park, nella Silicon Valley, in un «campus» di uffici e negozi circondati dal verde, ora punta a creare a poca distanza una vasta area residenziale affacciata sulla baia di San Francisco con alloggi capaci di ospitare 10 mila dipendenti. Qualcuno immagina già ville sull’oceano, ma il terreno di 200 acri su cui dovrebbe sorgere questa specie di reincarnazione delle vecchie «company town» della rivoluzione industriale americana è, probabilmente, un’area industriale abbandonata affacciata su un tratto della baia interna dall’aspetto paludoso. Il progetto di quella che è stata soprannominata «Zee Town» (Zee per Zuckerberg) è stato affidato a uno dei più celebri architetti mondiali, l’85enne Frank Gehry. Quartieri immersi nel verde, tetti coperti di querce, alberghi, supermercati. Una città-modello per i dipendenti di Facebook: di come verrà organizzata e dei tempi di realizzazione si sa poco. Ci sono solo le foto dei plastici e l’indicazione che Zuckerberg sarebbe pronto a investire 400 miliardi per rinverdire una tradizione – quella delle città aziendali – che risale all’Ottocento. A un certo punto gli Usa arrivarono ad averne 2.500, svanite con la fine del capitalismo paternalistico e del «lavoro a vita» in una stessa azienda. L’evoluzione dei trasporti ha poi consentito ai dipendenti di muoversi in un bacino residenziale vasto. Curioso che il modello sia riproposto nell’economia più evoluta e a maggior mobilità di talenti, quella della Silicon Valley. Ma forse Zuckerberg punta a ridurre questa mobilità.