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 2015  febbraio 20 Venerdì calendario

«Putin picchiava la moglie». Lo sostiene un documentario della tv pubblica tedesca, che aggiunge: «Ai tempi del Kgb era grasso, lento e incapace»

Che fosse un ex colonnello del Kgb lo sapevamo tutti. Così come era noto che, grazie alla sua esperienza quinquennale a Dresda, padroneggia la lingua di Goethe e interloquisce in scioltezza con la cancelliera Angela Merkel. Ma che Vladimir Putin fosse un dormiglione, un ex-ciccione, un liftato e anche un uomo manesco lo si è appreso dalla Zdf.
Il secondo canale della televisione pubblica tedesca ha mandato in onda un documentario dal titolo «Mensch Putin» (Putin, l’uomo) che fa a fette il presidente russo, presentando lati poco noti del capo del Cremlino. Fra gli aspetti meno commendevoli della personalità di Vladimir Vladimirovic ci sarebbe una certa tendenza ad alzare le mani, vizio che avrebbe causato il divorzio dalla ormai ex moglie Ljudmila. E anziché essere un freddo campione di arti marziali, un prode – come vuole la fenomenologia dell’uomo forte proposta in anni recenti dai media russi – capace anche di freddare una tigre siberiana con una fucilata di sonnifero, almeno all’inizio della sua carriera di spia, il presidente russo «era depresso, grasso e pigro». Parole che la Zdf mette in bocca a «Lehnchen», nome in codice della gola profonda che ha svelato il lato oscuro di Putin.
Ironia della sorte la tv tedesca si sarebbe affidata proprio a un ex collega del Kgb, vicino alla povera e maltrattata Ljudmila. Lungi dall’essere l’implacabile leader che mette in difficoltà tutto l’Occidente, che attacca la Georgia mentre il mondo è distratto dai Giochi Olimpici di Pechino e che annette la Crimea dalla mattina alla sera, Putin era un pasticcione che mandò in crisi il Kgb di Dresda perdendo un mazzo di chiavi dell’ufficio.
La Zdf ci va giù pesante e scomoda esperti e biografi non autorizzati secondo cui il presidente russo è un maniaco del potere, capace di imporre inutili anticamere non solo ai suoi ministri ma alla stessa regina Elisabetta in visita al Cremlino. Un quadro pesante, aggravato dalla vanità: temendo l’invecchiamento più di qualsiasi altra cosa, Putin non solo dorme fino a tardi ma nel 2010 si sarebbe anche fatto un ritocchino – smentitissimo dal suo staff – agli occhi.
Se non fosse per le presunte botte alla moglie, quelli attribuiti al numero uno della Federazione Russa sono tuttavia peccati veniali. Se dell’uomo Putin si può sorridere, è invece il politico a preoccupare. Il leader del Cremlino «rappresenta un pericolo reale e concreto per il Baltico», ha affermato giovedì il ministro della Difesa britannico Michael Fallon. Poco prima la Royal Air Force aveva intercettato due caccia russi al largo della Cornovaglia. Tesissima resta poi la situazione nell’est ucraino: cinque giorni dopo la firma del cessate il fuoco a Minsk, 13 militari ucraini sono rimasti uccisi dai separatisti filo-russi. E altri 82 soldati di Kiev risultano dispersi mentre altri 93 sarebbero stati catturati.