La Stampa, 20 febbraio 2015
La azione degli Onorevoli. Non solo la Boschi, in molti hanno puntato sulle Popolari ma c’è chi ha preferito le Bcc. Si tratta di piccoli pacchetti, ma sono sempre gli unici titoli azionari presenti nei loro portafogli di investimento
La Boschi l’hanno messa in croce per via del babbo vicepresidente di Banca Etruria e per 1.500 azioni possedute direttamente nel capitale della banca toscana, ma l’interesse del ministro per le Riforme per le popolari non è un caso isolato nel governo. Dalle dichiarazioni pubbliche presentate nel 2014 risulta infatti che anche il ministro dello Sviluppo Federica Guidi sia azionista di una popolare, per la precisione quella di Sanfelice sul Panaro (41 azioni pagate 123 euro). Mentre il responsabile dell’Ambiente Gianluca Galletti ed il sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano puntano sulle Bcc, che sono un po’ le sorelle minori delle popolari (e come loro in odore di riforma): il primo possiede 20 azioni della EmilBanca, il secondo 500 di Bcc Napoli. Il sottosegretario ai Beni culturali Ilaria Borletti Buitoni fino al 2012 invece deteneva 3000 azioni della Popolare di Sondrio poi le ha cedute. Il Banco Popolare, invece, annovera tra i suoi soci ben due dei tre «vice» della stessa Boschi: Luciano Pizzetti, 21 azioni, e Ivan Scalfarotto 61. Anche l’ex sottosegretario all’Economia (ed ora vicepresidente del Csm) Giovanni Legnini, ha puntato sul «Banco» con 539 azioni e 627 warrant. E ancora: il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova è azionista del Credito Valtellinese (3.159 azioni), mentre il sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi risulta intestatario di 635 azioni della Popolare dell’Emilia. Passione per il credito? Si tratta sempre di piccoli, piccolissimi pacchetti, spesso frutto dei legami coi rispettivi territori e che ovviamente nulla hanno a che vedere con la possibilità di specularci sopra. Però è singolare che questi siano di fatto gli unici titoli azionari presenti nei loro portafogli di investimento.