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 2015  febbraio 20 Venerdì calendario

Atene vuole altri sei mesi. Tsipras ha inviato ieri mattina una nuova proposta di mediazione anticrac per conservare i crediti europei più a lungo e con meno austerità. Mentre Bruxelles parla di un compromesso possibile, per Berlino «è un cavallo di Troia per incassare gli aiuti senza vincoli»

All’ultimatum dell’Eurogruppo la Grecia risponde con un «aut aut» e spacca il fronte politico tedesco. Il premier Alexis Tsipras ha inviato ieri mattina una nuova proposta di mediazione anticrac per conservare i crediti europei più a lungo e con meno austerità, la Commissione ha parlato di «una buona base» di ripartenza, mentre Berlino ha chiarito subito che non le sembrava per nulla un passo in avanti: «È un cavallo di Troia per incassare gli aiuti senza vincoli». Allora la cancelliera Merkel e il premier ellenico si sono sentiti per capire come uscirne, anche perché la risposta da dare ad Atene divideva la coalizione tedesca, coi centristi sulla linea dura e i socialdemocratici più accondiscendenti. Girandola di telefonate e riunione dei tecnici Eurogruppo in vista della ministeriale di oggi che cercherà di ricomporre la disputa.
Tsipras è convinto d’aver concesso molto ai partner del club dell’euro, lo è al punto da sfidare la Germania e mettere in nero su bianco che «l’Eurogruppo ha due opzioni: accettare o respingere la richiesta greca: questo permetterà di mostrare chi vuole una soluzione e chi no». In realtà, qualcosa è cambiato. Atene intende allungare di sei mesi il «Master Financial Assistance Facility Agreement», ovvero tutto il programma di assistenza negoziato con Ue, Fmi e Bce. «Ci sono aree d’ombra – spiega una fonte Ue -, sebbene sia chiaro che non si parla solo delle linee di credito come si invece si chiedeva ancora mercoledì».
I greci vorrebbero sfruttare i tempi supplementari per avviare le riforme con cui curare «la crisi umanitaria del Paese» e definire con le istituzioni internazionali un «nuovo contratto a lungo termine». Resta l’impegno a «garantire l’equilibrio finanziario» (con il surplus adeguato), a farsi controllare dall’ex Troika (con un nuovo nome) e a «onorare i debiti». Sembrerebbe una soluzione, se non fosse che la lettera recapitata a Bruxelles stimola qualche dubbio: «Le procedure concordate col governo precedente sono state interrotte dal voto politico. Di conseguenza numerose intese tecniche sono invalidate». Normale che a Bruxelles si domandino se, e in che misura, il programma originario sarà accettato o rifiutato. L’Euro working Group – gli sherpa dei ministeri del Tesoro – ha cercato di capire quanto sia costruttiva e quando pericolosa l’ambiguità greco. «C’è una proposta di conclusioni che prende forma», assicuravano più fonti in serata, sebbene i tedeschi (con nordici e slovacchi) continuassero a battagliare. Meglio accordarsi oggi, il 28 scadono gli aiuti condizionati. Senza un’estensione, Atene resterà senza soldi per gestire il debito. Sarebbero guai per tutti.
L’Italia lavora per una soluzione. «Renzi e Tsipras si sono messaggiati», raccontano fonti governative. A Roma vuole una soluzione nel rispetto delle regole. Il premier ha anche chiamato il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, in presenza del Ministro Padoan che, a differenza di quanto annunciato, volerà a Bruxelles per l’Eurogruppo. La situazione è troppo delicata, dicono a palazzo Chigi, perché l’Italia non sia presente al tavolo dei ministri.