Il Messaggero, 19 febbraio 2015
Subito dopo la vittoria di Sanremo per il trio de Il Volo sono scattate le polemiche. Michele Torpedine, Tony Renis e Roberto Cenci si contendono la paternità del gruppo al suon di «senza di me non staremo qui a parlarne». E i ragazzi? «Sono problemi tra loro. Ma ora basta, la gente vuole sentire la nostra musica, non sapere di queste cose»
Il papà, la mamma e il produttore. Il successo non lascia mai soli. E i tre ragazzi vincitori di Sanremo si sono ritrovati in quattro e quattr’otto in una sorta di famiglia allargata dove si intecciano rivalità, amicizie spezzate, orgogli e gelosie personali, battaglie giudiziarie. Dunque, ricapitoliamo. Grande amore, la canzone del Volo, arriva prima all’Ariston, il giorno dopo, Roberto Cenci, regista di Ti lascio una canzone, si lamenta: «Nessuno mi ha ringraziato». A ruota si aggancia da Los Angeles Tony Renis, che ricorda: «Senza di me non staremmo qui a parlare di loro». E aggiunge: «Se Cenci è la mamma del Volo, io sono il papà. Artisticamente li ho creati io». Ribatte Michele Torpedine, il manager del trio, già produttore di Zucchero, Bocelli, Giorgia, e lo fa senza giri di parole: «Che squallore». Sottolineano in coro i tre ex tenorini di Ti lascio una canzone, Piero Boschetto, Ignazio Barone e Gianluca Ginoble: «Qualcuno vuole rovinare la nostra vittoria. Se fossimo arrivati sesti o settimi al Festival non ci sarebbero queste polemiche».
REAZIONE
E Torpedine chiosa, andando giù senza usare il fioretto: «Con Cenci ci sono problemi personali, i ragazzi non c’entrano. Tony negli ultimi due anni è scomparso. La sua reazione è un problema di megalomania. Lui è uno che si definisce uomo di successo planetario perché ha scritto Quando, quando, quando, figuriamoci se avesse scritto My way». Insomma, è rottura fra i due che cinque anni fa, per lanciare il gruppo vocale, avevano anche costituito una società, la Rentor, usando le prime lettere dei rispettivi cognomi. Una battaglia senza quartiere visto che il nome di Renis (e quello di Cenci) non figura neppure nella biografia ufficiale del Volo presentata al Festival, non solo nei ringraziamenti: «Non c’è nessun contratto che impone di dire grazie, è una carineria che si fa. Alcune volte», dice Torpedine. E racconta che la società ora è stata liquidata, dopo che Tony si è rivolto alla magistratura chiedendo di controllare la gestione economica: «Ha voluto vedere i conti e glieli abbiamo fatti vedere: non siamo in rosso, ma finora non abbiamo fatto i miliardi. Ha chiesto ai ragazzi di cambiare manager e loro gli hanno risposto che volevano rimanere con me. Gli è andata male. Ma so che Renis non fa questioni economiche, lui ai soldi non fa caso, forse perché ne ha tanti. Quello che vuole, specie ora che si è accesa la ribalta, è avere il suo nome in vista, che si dica che il progetto è suo».
Quello fra Torpedine e Tony Renis è un team che si era già messo alla prova con Andrea Bocelli («ma l’unico vero merito del suo successo ce l’ha Luciano Pavarotti») e la speranza di ripetere il colpaccio non è mai tramontata. L’idea di far nascere Il Volo sarebbe frutto di telefonate notturne fra l’Italia e l’America, dopo aver visto Ti lascio una canzone su Rai1. Da lì la decisione di partire, mettere su una società e andare alla conquista dell’America. A questo punto le versioni divergono: Renis sostiene di essere stato lui a portare i ragazzi all’Universal, strappando un gran contratto alla major e segnando così il loro destino. Torpedine invece dice che il merito è di Peter Lopez, grande legale del mondo musicale, ma poi ammette che ad aver dato il video di Ti lascio una canzone al legale, che a sua volta l’ha portato alla casa discografica, è stato Tony.
I RAGAZZI
E i ragazzi? «Sono problemi tra loro» provano a difendersi e si schierano dalla parte del loro attuale manager: «È lui che si è occupato sempre di noi e che ora ci ha portati a Sanremo. Ma ora basta, la gente vuole sentire la nostra musica, non sapere di queste cose, abbiamo avuto 5 milioni di visualizzazioni su YouTube». E, aggiunge Torpedine: «A tre giorni dalla fine del Festival Il Volo è a 40 mila copie di prenotazioni discografiche». E poi ci sono le richieste televisive: «Claudia Mori vuol fare una fiction sulla loro storia». Chiediamo: Renis e Cenci ci saranno come personaggi? «Stiamo valutando se farla» è la risposta senza raccogliere la provocazione. Ma ci sono altri progetti: «Abbiamo fatto un accordo con Friends & partners per organizzare dieci concerti nelle principali città, e a Roma, a Verona o a Pompei il concerto sarà ripreso dalla rete americana Pbs». Non è finita, ci sono le ospitate: «Faremo uno show per la Expo a giugno. In tv non ci sono molti spazi, a parte i talent, ma andiamo dalla Carrà, dal programma della Carlucci sul ghiaccio e da Vespa che ci dedica una puntata. Forse potrebbero prenderci per la prossima edizione di The Voice. La Bignardi e Fazio, invece, non ci vogliono, non siamo abbastanza culturali per loro. E dire che Fazio è uno che va a Sanremo, si sbaglia, e fa il Club Tenco. L’anno scorso ci siamo proposti a lui con una canzone di Tiziano Ferro, ma la commissione artistica ci ha bocciato».