Libero, 19 febbraio 2015
Va in pensione a 53 anni con 12mila euro netti al mese di pensione. Ma siccome non gli sembra abbastanza chiede alla Regione Sicilia che l’assegno gli sia versato in Tunisia: «Così non pago le tasse in Italia», pensa. Perfetto, no?
Va in pensione a 53 anni con 12mila euro netti al mese di pensione. Ma siccome non gli sembra abbastanza chiede alla Regione Sicilia che l’assegno gli sia versato in Tunisia: «Così non pago le tasse in Italia», pensa. Perfetto, no? Oasi fiscale al sapor di cous cous, fuga dall’erario sulle ali del ghibli. Ma se la vergogna fosse acqua, quest’uomo sarebbe il deserto del Sahara
Il nostro eroe, il genio della pensione d’oro esentasse, si chiama Paolo Modica de Mohac, avvocato consigliere parlamentare, cavaliere di grazia del S.M Ordine Costaniano, ramo di Napoli, discendente da antica famiglia aristocratica siciliana. Nobili natali, ignobili finali: siccome, infatti, è impossibile che i contributi versati nella breve carriera professionale possano coprire la sua pensione per tutto il resto dell’esistenza, che gli auguriamo ancora lunga, il cavaliere di grazia Ordine Costantiniano Paolo Modica de Mohac vivrà sicuramente i prossimi anni a carico dei contribuenti italiani. Quelli, cioè, che pagano le tasse che, al contrario, lui non vuol pagare, spassandosela beato sotto le palme della Tunisia.
Assegno d’oro, faccia di bronzo. Il suo percorso è da record mondiale della furbizia. Si tratta, infatti, di uno di quei burocrati del Bengodi che si sono dimessi la scorsa estate per aggirare la norma sul tetto agli stipendi. Ricordate? Nell’agosto 2014 fu approvata la norma: mai più di 240mila euro lordi l’anno. Giusto, si capisce. Ma come sempre, soprattutto in Sicilia, appena fatta la legge, trovato l’inganno: gli alti dirigenti della Regione, con stipendi superiori ai 240mila euro, scoprirono la norma che consentiva loro di andare in pensione subito, senza subire l’onta della riduzione. E soprattutto mantenendo la maxi pensione calcolata sul maxistipendio. Età richiesta? Solo 53 anni. Non è meraviglioso? Tagli con il trucco, titolarono i quotidiani. Furono in sei ad approfittarne. Tra loro, ovviamente, Paolo Modica de Mohac.
Quest’ultimo, il nostro eroe, è stato davvero fortunato: essendo nato il 5 giugno 1961 aveva appena compiuto 53 anni. Già capo di gabinetto con il presidente Cascio, poi direttore dell’ufficio manutenzioni, quindi segretario generale aggiunto dell’Assemblea regionale siciliana, risultava percepire (nel 2012) uno stipendio netto di 11.308. Nell’estate 2014 la sua pensione netta risulta pari a circa 12mila euro netti. O in due anni ha avuto sostanziosi aumenti o la legge previdenziale prevista per i burocrati siciliani è particolarmente favorevole non solo sull’età pensionabile ma anche sui parametri di ricalcolo. Quel che è certo è che nessun comune mortale, oggi, può permettersi di andare a riposo a 53 anni. E tanto meno con un simile assegno da Paperone.
Questo doppio privilegio, però, non deve essere sembrato sufficiente al cavaliere di grazia dell’Ordine Costantiniano Paolo Modica de Mohac, che, per questo motivo, ha avanzato richiesta alla Regione di poter incassare l’intera pensione, quindi al lordo delle trattenute (verosimilmente oltre 20mila euro al mese) in Tunisia. «Pagherò le tasse là», avrebbe assicurato, confidando sulle aliquote africane di favore. Alla assemblea regionale siciliana, dove è in atto un lodevole tentativo di trasparenza e pulizia, hanno fatto un salto sulla sedia e hanno chiesto lumi all’Agenzia delle entrate. «Che dobbiamo fare?». Il presidente Giovanni Ardizzone è sconsolato: «Ci sono milioni di siciliani onesti offesi da questi comportamenti. Dovremmo imparare di nuovo ad arrossire…».
Ecco sì, perfetto: dovrebbero imparare di nuovo ad arrossire. Ma non arrossire la pelle al sole di Djerba e Monastir, macché: arrossire di vergogna. Sentimento che sembra ogni giorno più lontano da una vecchia classe dirigenziale che difende a spada tratta privilegi davvero fuori dal mondo: solo l’altro giorno abbiamo scoperto che i vitalizi dei consiglieri regionali in Sicilia sono ereditari, passano pure ai figli, e chissà magari un giorno anche ai nipoti; oggi scopriamo che le pensioni d’oro dei burocrati (rigiriamo il coltello nella ferita: 12mila euro netti a 54 anni non ancora compiuti) potrebbero essere pagate esentasse in Tunisia. In effetti dicono che ci sono già altre domande depositate, oltre a quella di Paolo Modica de Mohac, altri beneficiati della Regione che vorrebbero approfittarne. Che aspettiamo ad accontentarli? Da Palermo al Nord africa, in fondo il passo è breve: basta varcare il mare di Sicilia. È a varcare il mar della vergogna che non si capisce proprio come faranno.