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 2015  febbraio 18 Mercoledì calendario

A sorpresa una maxi-cedola dalla Fininvest alla famiglia Berlusconi: 81,5 milioni di euro

L’operazione risale a fine dicembre e coinvolge la Fininvest della famiglia Berlusconi. Con una operazione a sorpresa, la holding del Biscione ha deciso di girare ai piani alti un assegno di 81,5 milioni di euro. La cedola straordinaria, frutto della decisione di distribuire una parte delle riserve disponibili, è così finita nelle casse delle holding che controllano la Fininvest e che detengono il cento per cento del gruppo. Tutte, indistintamente, di proprietà della famiglia Berlusconi.
La struttura societaria del gruppo Fininvest vede infatti sette holding di proprietà della famiglia di Arcore detenere il controllo del cento per cento. Quattro di loro fanno capo direttamente a Silvio Berlusconi (si tratta della holding italiana prima, della holding italiana seconda, della holding italiana terza e della holding italiana ottava). In questo modo l’ex premier controlla il 60% a titolo personale del gruppo di via Paleocapa.
Il resto del capitale fa capo ai figli ed è suddiviso in parti uguali. Nel dettaglio i figli del primo matrimonio Marina e Piersilvio Berlusconi hanno una quota del 7,65% a testa attraverso la holding italiana quarta e la holding italiana quinta, mentre i figli di secondo letto, Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi, hanno attualmente il 21,4% di Fininvest attraverso la holding italiana quattordicesima, partecipata pariteticamente dai fratelli. Conti alla mano, dunque, nelle casse delle società personali del Cavaliere è finita una cedola straordinaria di 48 milioni di euro circa.
Mentre per l’ultima generazione l’incasso è stato pari a circa 6 milioni di euro a testa per ognuno dei cinque figli del Cavaliere.
La decisione di distribuire una parte delle riserve alla famiglia Berlusconi risale, dunque, ad appena un mese e mezzo prima del collocamento lampo dei titoli Mediaset.
Lo scorso 12 febbraio, con una mossa a sorpresa, la Fininvest ha venduto un pezzo, il 7,79%, di Mediaset, incassando 377 milioni di euro. In questo modo il flottante è salito quasi al 70% e la cassaforte della famiglia dell’ex premier è scesa al 33%. L’unico precedente che ha visto Berlusconi vendere un pezzo di Mediaset risale al 2006. Allora la cassaforte collocò una grossa fetta, il 17%, di Mediaset. Il timing dell’operazione appena conclusa, ad ogni modo, è stato perfetto: Mediaset veniva da mesi di rally. E Fininvest ha venduto 92 milioni di pezzi ai massimi dei dodici mesi. Tornando alle holding personali della famiglia, la scelta della controllata Fininvest di distribuire parte delle riserve (era già successo nel 2013) avrà i suoi “effetti” contabili nel bilancio delle holding solo il prossimo anno. Nel bilancio appena chiuso a settembre 2014, infatti, la holding italiana prima, una delle società di proprietà del Cavaliere e titolare del 17% della Fininvest ha chiuso i conti in rosso. Colpa della mancata distribuzione di dividendi da parte della controllata del Biscione. Ma si tratta solo di una “perdita” contabile, peraltro già assorbita dall’entrata straordinaria incassata nei primi mesi dell’esercizio 2015.
Perdita contabile, perché il rosso non ha impedito al Cavaliere di incassare un assegno di 15 milioni attingendo alle riserve distribuibili della Holding. Senza contare che, come si diceva, la società può già “prevedere” un utile per l’esercizio 2015: dopo la chiusura dell’ultimo bilancio -riporta la relazione sulla gestione della Holding italiana prima – «si segnala l’incasso di un riparto straordinario da parte della società partecipata Fininvest pari a 14,269 milioni di euro; pertanto, analizzando i dati attualmente in nostro possesso, riteniamo che per l’esercizio in corso, in assenza di eventi straordinari, l’andamento della gestione possa tornare a registrare positive risultanze». Nel dettaglio, la perdita dell’esercizio che si è chiuso a settembre del 2014 è stata di 330,7 mila euro. Pochi spiccioli se confrontati con la “capienza” delle riserve distribuibili della holding italiana prima. Solo la riserva straordinaria, dopo la distribuzione della cedola di 15 milioni al Silvio Berlusconi, conta ancora 67 milioni di euro di risorse.