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 2015  febbraio 18 Mercoledì calendario

Quanto vale in Borsa oggi per noi la Libia. Eni, UniCredit e Finmeccanica: nel portafoglio investimenti libico figurerebbero ancora queste tre partecipazioni che, ai prezzi attuali, valgono complessivamente 1,7 miliardi

Eni, UniCredit e Finmeccanica. Nel portafoglio investimenti della Libia figurerebbero ancora queste tre partecipazioni che, ai prezzi attuali, valgono complessivamente 1,7 miliardi. Il condizionale è d’obbligo perché, considerata la tensione che si respira nell’area e la presenza di un governo ufficiale a cui fa da contraltare uno schieramento di milizie islamiche che guida il territorio di Tripoli, mappare ora gli interessi del paese sul territorio italiano può risultare assai complesso.
Detto ciò, stando ai documenti ufficiali più recenti, la Central Bank of Libya il 18 dicembre scorso deteneva ancora una partecipazione del 2,92% in UniCredit. Pacchetto che, da solo vale quasi 1 miliardo. Non va dimenticato, tra l’altro, che appena cinque anni fa, nel 2010, la Libia era il primo socio, forte di una quota appena inferiore al 5% detenuta attraverso la banca centrale, a cui si aggiungeva un altro pacchetto che faceva capo alla Lia (Libyan Investment Authority) per un totale di poco inferiore all’8%. La partecipazione si è diluita nel corso degli anni a seguito della ripatrimonializzazione lanciata dall’istituto e, stando a quanto è possibile ricostruire oggi, avrebbe mantenuto la propria posizione solo la banca centrale.
Quanto all’Eni, essendo la partecipazione inferiore al 2%, l’unico dato utile disponibile è quello relativo all’ultima assemblea di bilancio del Cane a sei zampe. Così emerge che la primavera scorsa la Lia si era presentata all’assise con 42 milioni di azioni del gruppo petrolifero pari all’1,15% del capitale sociale. Una quota decisamente più rotonda rispetto al dato del 2013 quando risultava un pacchetto di poco superiore allo 0,5%. Infine, all’appello manca solo la quota detenuta in Finmeccanica. In questo caso, è Consob stessa che aggiorna l’evoluzione della partecipazione e, stando alle ultime indicazioni, sempre la Lia risulterebbe azionista con una quota del 2% del capitale. Diversamente, la Libia avrebbe notevolmente ridimensionato se non valorizzato quanto detenuto nella galassia che fa capo alla famiglia Agnelli. Uno degli investimenti storici è sempre stato quello nella Juventus, dove la Lafico (acronimo di Libyan Arab Foreign Investment Company) è entrata nel 2002 con un 5,2% del capitale salvo poi salire fino al 7,5%. Successivamente a quanto accaduto in Libia, con la caduta del regime di Gheddafi, le carte in tavola sono cambiate e il 31 gennaio del 2012 è emerso che la partecipazione è stata ridotta all’1,5% del capitale. Da allora, tuttavia, i libici non si sono presentati ad alcuna assemblea della Juventus e, dunque, non è possibile tracciare eventuali variazioni. Possibile addirittura che siano usciti dal capitale della Vecchia Signora. Allo stesso modo non risulterebbero più nella compagine azionaria di Fca e di Cnh Industrial dove, prima delle maxi operazioni di aggregazione, avevano quote frazionali e vicine allo 0,3%.