la Repubblica, 18 febbraio 2015
Quei prestiti a fondo perduto di Berlusconi con i quali, secondo l’accusa, si è comprato il silenzio delle 21 ragazze del Rubygate. Ville, contanti e spese folli. Il ragiunatt Spinelli, il cassiere di Arcore, in tribunale spiega come avveniva il tutto: «Fino a 15-20 mila euro, Berlusconi mi permetteva di pagare le ragazze senza una sua preventiva autorizzazione». E se volevano di più bastava una telefonata
la Repubblica
Prima, si accontentavano di 2500 euro ogni mese. Poi, la musica è cambiata. «Mantengo ragazze rovinate dai pm», aveva tuonato nel 2011 un Silvio Berlusconi rabbioso dopo l’esplosione dello scandalo Rubygate. Il riferimento era appunto a quei 2500 euro che ogni mese il cassiere di Arcore, il ragionier Giuseppe Spinelli, versava alle ospiti più assidue del Bunga bunga. Dal 2012, ha scoperto ora la procura di Milano, le regole si sono invece modificate.
L’AUTONOMIA DI SPINELLI
Il ragiunatt, sentito ieri per sette ore come testimone, ha ricostruito con i magistrati i metodi con i quali ha gestito il fiume di denaro di proprietà del suo «principale» Berlusconi. «Avevo una certa autonomia», ha ammesso ieri a verbale. Fino «a 15-20 mila euro, Berlusconi mi permetteva di pagare senza una sua preventiva autorizzazione», le ragazze. E così, secondo le distinte bancarie acquisite ora agli atti dagli uomini della polizia giudiziaria milanese, è avvenuto fino a pochi giorni fa. Che fossero l’ex velina Francesca Cipriani, o le ex «naufraghe» dell’Isola dei famosi, Emma e Concetta De Vivo, il ragiunatt pagava. Poi, se la cifra richiesta sforava il budget, Spinelli alzava la cornetta e chiamava Arcore, per ottenere un via libera ufficiale. Così, sempre secondo l’ipotesi accusatoria, Berlusconi negli ultimi due anni avrebbe versato centinaia di migliaia di euro alle 21 testimoni del Rubygate. Se il denaro fosse una semplice opera caritatevole – come sostiene l’indagato Berlusconi – o invece un modo per coprire i veri intenti delle serate di Arcore, lo accerterà l’indagine.
LE VILLE FARAONICHE
Non solo denaro. Tutte le 21 ragazze oggi indagate nel cosiddetto Ruby ter avrebbero ottenuto una casa a loro disposizione. Nella maggioranza dei casi un appartamento più che dignitoso, spesso a qualche chilometro di distanza da Milano. Per due ragazze, però, qualcosa di più. È il caso di Alessandra Sorcinelli e Barbara Guerra. Per loro, l’ex Cavaliere avrebbe riservato un trattamento di tutto riguardo rispetto alle altre. A Bernareggio, in Brianza, a pochi chilometri da Arcore, alle due ex soubrette della scuderia Mediaset sarebbero state garantite due ville da 400 metri quadri di pregio, a zero euro di spesa. Ufficialmente, le due dimore – una progettata dall’archistar Mario Botta – sono intestate a una società immobiliare. Il sequestro della documentazione di ieri, vuole capire se gli immobili fossero in semplice «comodato gratuito», o se c’è qualcosa in più. Ma non è solo questo il vero problema.
Un altro sospetto dei magistrati è ben più pesante e riguarda la posizione di Iris Berardi e della Guerra. Entrambe le aspiranti soubrette si erano infatti costituite parte civile nel processo Ruby Bis, a carico di Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti (concluso in appello con tre condanne). In sostanza, al dibattimento chiedevano i danni ai presunti «arruolatori» delle serate arcoriane, per il danno subito dall’esplodere della vicenda. Nell’aprile del 2013, improvvisamente e senza aver ricevuto un risarcimento, le due hanno cambiato idea, ritirando la costituzione di parte civile. Oggi, il sospetto della procura è che quel gesto in tribunale sia stato retribuito. Se la Guerra risulta ospite di una villa faraonica, Berardi si è «accontentata» di un apparta- mento, sempre riconducibile al patrimonio berlusconiano.
SHOPPING OLTREFRONTIERA
Che le visite all’ufficio di «bancomat- Spinelli» delle ospiti del Bunga bunga, siano ancora frequenti, lo dimostrano diversi elementi in mano all’accusa. Marysthelle Polanco, una delle più assidue frequentatrici delle feste a villa San Martino, non ricade proprio nell’identikit di Berlusconi. L’inchiesta sul “bunga bunga”, infatti, non sembra averle rovinato la vita. Da mesi si è ritirata a vivere in Svizzera, dove si è sposata con un giocatore di basket di origini dominicane. Eppure – sempre secondo l’accusa – quando Marysthelle ha problemi di liquidi, telefona ancora a Spinelli. Nel giro di qualche giorno fissa un appuntamento e manda il marito a ritirare il contante. Non più tardi di un mese fa, i finanzieri alla frontiera lo hanno intercettato casualmente durante un controllo, con 10 mila euro in contanti non dichiarati. Il denaro, sostiene oggi la procura milanese, altro non è se non uno dei tanti prestiti a fondo perduto garantiti dall’ex Cavaliere.
A Francesca Cipriani, invece, la procura ieri ha sequestrato 7 mila euro in una cassetta di sicurezza che aveva in casa. Ruby El Marough e l’ex compagno Luca Risso – ieri gli investigatori hanno perquisito l’abitazione dei genitori di quest’ultimo, non indagati – avrebbero effettuato spese «non giustificabili con le rispettiva fonti di reddito», come rimarcato nel decreto di perquisizione.
Prima, si accontentavano di 2500 euro ogni mese. Poi, la musica è cambiata. «Mantengo ragazze rovinate dai pm», aveva tuonato nel 2011 un Silvio Berlusconi rabbioso dopo l’esplosione dello scandalo Rubygate. Il riferimento era appunto a quei 2500 euro che ogni mese il cassiere di Arcore, il ragionier Giuseppe Spinelli, versava alle ospiti più assidue del Bunga bunga. Dal 2012, ha scoperto ora la procura di Milano, le regole si sono invece modificate.
L’AUTONOMIA DI SPINELLI
Il ragiunatt, sentito ieri per sette ore come testimone, ha ricostruito con i magistrati i metodi con i quali ha gestito il fiume di denaro di proprietà del suo «principale» Berlusconi. «Avevo una certa autonomia», ha ammesso ieri a verbale. Fino «a 15-20 mila euro, Berlusconi mi permetteva di pagare senza una sua preventiva autorizzazione», le ragazze. E così, secondo le distinte bancarie acquisite ora agli atti dagli uomini della polizia giudiziaria milanese, è avvenuto fino a pochi giorni fa. Che fossero l’ex velina Francesca Cipriani, o le ex «naufraghe» dell’Isola dei famosi, Emma e Concetta De Vivo, il ragiunatt pagava. Poi, se la cifra richiesta sforava il budget, Spinelli alzava la cornetta e chiamava Arcore, per ottenere un via libera ufficiale. Così, sempre secondo l’ipotesi accusatoria, Berlusconi negli ultimi due anni avrebbe versato centinaia di migliaia di euro alle 21 testimoni del Rubygate. Se il denaro fosse una semplice opera caritatevole – come sostiene l’indagato Berlusconi – o invece un modo per coprire i veri intenti delle serate di Arcore, lo accerterà l’indagine.
LE VILLE FARAONICHE
Non solo denaro. Tutte le 21 ragazze oggi indagate nel cosiddetto Ruby ter avrebbero ottenuto una casa a loro disposizione. Nella maggioranza dei casi un appartamento più che dignitoso, spesso a qualche chilometro di distanza da Milano. Per due ragazze, però, qualcosa di più. È il caso di Alessandra Sorcinelli e Barbara Guerra. Per loro, l’ex Cavaliere avrebbe riservato un trattamento di tutto riguardo rispetto alle altre. A Bernareggio, in Brianza, a pochi chilometri da Arcore, alle due ex soubrette della scuderia Mediaset sarebbero state garantite due ville da 400 metri quadri di pregio, a zero euro di spesa. Ufficialmente, le due dimore – una progettata dall’archistar Mario Botta – sono intestate a una società immobiliare. Il sequestro della documentazione di ieri, vuole capire se gli immobili fossero in semplice «comodato gratuito», o se c’è qualcosa in più. Ma non è solo questo il vero problema.
Un altro sospetto dei magistrati è ben più pesante e riguarda la posizione di Iris Berardi e della Guerra. Entrambe le aspiranti soubrette si erano infatti costituite parte civile nel processo Ruby Bis, a carico di Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti (concluso in appello con tre condanne). In sostanza, al dibattimento chiedevano i danni ai presunti «arruolatori» delle serate arcoriane, per il danno subito dall’esplodere della vicenda. Nell’aprile del 2013, improvvisamente e senza aver ricevuto un risarcimento, le due hanno cambiato idea, ritirando la costituzione di parte civile. Oggi, il sospetto della procura è che quel gesto in tribunale sia stato retribuito. Se la Guerra risulta ospite di una villa faraonica, Berardi si è «accontentata» di un apparta- mento, sempre riconducibile al patrimonio berlusconiano.
SHOPPING OLTREFRONTIERA
Che le visite all’ufficio di «bancomat- Spinelli» delle ospiti del Bunga bunga, siano ancora frequenti, lo dimostrano diversi elementi in mano all’accusa. Marysthelle Polanco, una delle più assidue frequentatrici delle feste a villa San Martino, non ricade proprio nell’identikit di Berlusconi. L’inchiesta sul “bunga bunga”, infatti, non sembra averle rovinato la vita. Da mesi si è ritirata a vivere in Svizzera, dove si è sposata con un giocatore di basket di origini dominicane. Eppure – sempre secondo l’accusa – quando Marysthelle ha problemi di liquidi, telefona ancora a Spinelli. Nel giro di qualche giorno fissa un appuntamento e manda il marito a ritirare il contante. Non più tardi di un mese fa, i finanzieri alla frontiera lo hanno intercettato casualmente durante un controllo, con 10 mila euro in contanti non dichiarati. Il denaro, sostiene oggi la procura milanese, altro non è se non uno dei tanti prestiti a fondo perduto garantiti dall’ex Cavaliere.
A Francesca Cipriani, invece, la procura ieri ha sequestrato 7 mila euro in una cassetta di sicurezza che aveva in casa. Ruby El Marough e l’ex compagno Luca Risso – ieri gli investigatori hanno perquisito l’abitazione dei genitori di quest’ultimo, non indagati – avrebbero effettuato spese «non giustificabili con le rispettiva fonti di reddito», come rimarcato nel decreto di perquisizione.
Emilio Randacio
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Corriere della Sera
Assediato dalle donne che vogliono soldi, Silvio Berlusconi le dirotta verso il fido Spinelli che con solerzia distribuisce a ciascuna fino a 5.000 euro nelle canoniche banconote da 500. Il film ipotizzato dall’inchiesta Ruby-ter segue il copione dei processi Ruby e Ruby-bis, ne è la prosecuzione fin ad oggi come dimostrerebbero le intercettazioni, i pedinamenti e le indagini bancarie che ieri hanno portato alle perquisizioni nei confronti delle 21 ragazze del bunga bunga accusate di essere state corrotte da Silvio Berlusconi per non dire la verità quando testimoniarono nei processi.
L’inchiesta dei pm Luca Gallio e Tiziana Siciliano è partita dopo che le sentenze di primo e di secondo grado (l’ultima è di qualche settimana fa) dei processi Ruby (condannato a 7 anni, Silvio Berlusconi è stato assolto in Appello) hanno dato per certo che l’ex premier avesse pagato il silenzio delle ragazze che avevano frequentato le cene di Arcore, ma soprattutto i dopocena con i balletti hard del bunga bunga, ma avevano testimoniato che si trattava di convivi eleganti al più conditi da spettacoli burlesque. Sul registro degli indagati sono finite anche altre 25 persone accusate di falsa testimonianza, mentre concorso corruzione in atti giudiziari è l’ipotesi per gli avvocati-parlamentari Niccolò Ghedini e Piero Longo, la cui posizione al momento pare però defilata.
A seguito della condanna, Berlusconi dichiarò che avrebbe smesso immediatamente di sostenere le ragazze con 2.500 euro al mese («Se hai una barca, non puoi preoccuparti di quanto ti costa l’equipaggio», disse), come faceva dal 2011, da quando cioè erano state «rovinate» dal coinvolgimento nell’inchiesta.
Per i pm non è andata così. Dopo essere state liquidate con una bonuscita da 25.000 euro, le donne hanno ripreso a battere cassa. C’è chi ha avuto più volte 5.000 euro in contanti direttamente da Giuseppe Spinelli (ieri interrogato per sette ore), chi 10 o 25 mila, ma solo su autorizzazione dell’ ex premier. Qualcuna ha ottenuto benefit importanti, come Barbara Guerra e Alessandra Sorcinelli, che vivono a Bernareggio in due splendide ville da 400 metri quadrati e un milione di valore, riferibili a Berlusconi e disegnate dall’archistar Mario Botta.
Appena le indagini hanno svelato che Maristelle Polanco, colei che ad Arcore imitava «la dottoressa Boccassini con la toga addosso», aveva dato al fidanzato 5.000 euro in contanti ricevuti da Spinelli, gli investigatori hanno organizzato un controllo alla frontiera fermando «casualmente» l’uomo che stava andando in Svizzera, dove gioca in una squadra di basket. Aveva quasi tutti i soldi, mancavano solo quelli spesi facendo shopping a Milano.
Alcune ragazze ieri sono state trovate in possesso di molti contanti, come Francesca Cipriani che in una cassetta di sicurezza custodiva qualche migliaio di euro. Perquisito anche lo studio dell’avvocato Luca Giuliante, che ad ottobre 2010 ospitò il misterioso «interrogatorio» di Ruby che, dopo essere stata ascoltata dagli inquirenti, fu risentita alla presenza dello stesso Giuliante, di Lele Mora, di «un emissario» di Berlusconi e di una che verbalizzava. Nelle intercettazioni e in un documento al pc, Karima sostenne che avrebbe dovuto ricevere da Berlusconi 4,5 milioni se avesse negato, come ha fatto, di avere avuto rapporti con lui quando era minorenne facendosi passare per «pazza». Ed era proprio Ruby l’obiettivo della perquisizione dello studio legale o, meglio, l’origine dei suoi soldi. Perché la donna, che oggi ha 21 anni, vive al di sopra delle sue possibilità. I detective hanno accertato che per una vacanza per due alle Maldive ha speso 60mila euro, che usa il taxi per venire a Milano da Genova, dove continua a vivere anche dopo la separazione da Luca Risso, e che il suo attuale fidanzato ha acquistato una moto da 14 mila euro.
Da dove arrivi tutto questo denaro ai pm non è ancora chiaro. Non da Spinelli, che a lei non consegna mai soldi.
Assediato dalle donne che vogliono soldi, Silvio Berlusconi le dirotta verso il fido Spinelli che con solerzia distribuisce a ciascuna fino a 5.000 euro nelle canoniche banconote da 500. Il film ipotizzato dall’inchiesta Ruby-ter segue il copione dei processi Ruby e Ruby-bis, ne è la prosecuzione fin ad oggi come dimostrerebbero le intercettazioni, i pedinamenti e le indagini bancarie che ieri hanno portato alle perquisizioni nei confronti delle 21 ragazze del bunga bunga accusate di essere state corrotte da Silvio Berlusconi per non dire la verità quando testimoniarono nei processi.
L’inchiesta dei pm Luca Gallio e Tiziana Siciliano è partita dopo che le sentenze di primo e di secondo grado (l’ultima è di qualche settimana fa) dei processi Ruby (condannato a 7 anni, Silvio Berlusconi è stato assolto in Appello) hanno dato per certo che l’ex premier avesse pagato il silenzio delle ragazze che avevano frequentato le cene di Arcore, ma soprattutto i dopocena con i balletti hard del bunga bunga, ma avevano testimoniato che si trattava di convivi eleganti al più conditi da spettacoli burlesque. Sul registro degli indagati sono finite anche altre 25 persone accusate di falsa testimonianza, mentre concorso corruzione in atti giudiziari è l’ipotesi per gli avvocati-parlamentari Niccolò Ghedini e Piero Longo, la cui posizione al momento pare però defilata.
A seguito della condanna, Berlusconi dichiarò che avrebbe smesso immediatamente di sostenere le ragazze con 2.500 euro al mese («Se hai una barca, non puoi preoccuparti di quanto ti costa l’equipaggio», disse), come faceva dal 2011, da quando cioè erano state «rovinate» dal coinvolgimento nell’inchiesta.
Per i pm non è andata così. Dopo essere state liquidate con una bonuscita da 25.000 euro, le donne hanno ripreso a battere cassa. C’è chi ha avuto più volte 5.000 euro in contanti direttamente da Giuseppe Spinelli (ieri interrogato per sette ore), chi 10 o 25 mila, ma solo su autorizzazione dell’ ex premier. Qualcuna ha ottenuto benefit importanti, come Barbara Guerra e Alessandra Sorcinelli, che vivono a Bernareggio in due splendide ville da 400 metri quadrati e un milione di valore, riferibili a Berlusconi e disegnate dall’archistar Mario Botta.
Appena le indagini hanno svelato che Maristelle Polanco, colei che ad Arcore imitava «la dottoressa Boccassini con la toga addosso», aveva dato al fidanzato 5.000 euro in contanti ricevuti da Spinelli, gli investigatori hanno organizzato un controllo alla frontiera fermando «casualmente» l’uomo che stava andando in Svizzera, dove gioca in una squadra di basket. Aveva quasi tutti i soldi, mancavano solo quelli spesi facendo shopping a Milano.
Alcune ragazze ieri sono state trovate in possesso di molti contanti, come Francesca Cipriani che in una cassetta di sicurezza custodiva qualche migliaio di euro. Perquisito anche lo studio dell’avvocato Luca Giuliante, che ad ottobre 2010 ospitò il misterioso «interrogatorio» di Ruby che, dopo essere stata ascoltata dagli inquirenti, fu risentita alla presenza dello stesso Giuliante, di Lele Mora, di «un emissario» di Berlusconi e di una che verbalizzava. Nelle intercettazioni e in un documento al pc, Karima sostenne che avrebbe dovuto ricevere da Berlusconi 4,5 milioni se avesse negato, come ha fatto, di avere avuto rapporti con lui quando era minorenne facendosi passare per «pazza». Ed era proprio Ruby l’obiettivo della perquisizione dello studio legale o, meglio, l’origine dei suoi soldi. Perché la donna, che oggi ha 21 anni, vive al di sopra delle sue possibilità. I detective hanno accertato che per una vacanza per due alle Maldive ha speso 60mila euro, che usa il taxi per venire a Milano da Genova, dove continua a vivere anche dopo la separazione da Luca Risso, e che il suo attuale fidanzato ha acquistato una moto da 14 mila euro.
Da dove arrivi tutto questo denaro ai pm non è ancora chiaro. Non da Spinelli, che a lei non consegna mai soldi.
Giuseppe Guastella