la Repubblica, 18 febbraio 2015
Quei 4.800 soldati che proteggeranno l’Italia. Il piano di sicurezza nazionale per le emergenze e per Expo 2015. I numerosi attentati e le continue minacce a religiosi hanno indotto il Viminale a stilare un nuovo elenco di personalità pubbliche da tutelare
Un piano di sicurezza nazionale per le emergenze. Religiosi, in particolare ebrei, soprattutto giornalisti, sotto tutela. Uso di voli di Stato per fare volare personalità che devono essere maggiormente tutelate. Riutilizzo di 4800 militari in operazioni di controllo del territorio, 600 solo per Expo 2015. L’arrivo minacciato dei guerriglieri dell’Is “a sud di Roma”, in Libia, nel cuore delle riserve energetiche del Paese, preoccupa il Viminale. Dalle coste libiche partono verso l’Italia migliaia di stranieri, l’eventualità che questo traffico migratorio possa essere gestito dagli uomini del Califfato sarebbe una catastrofe, senza contare che terroristi dell’Is possono mischiarsi fra i migranti e approdare in Italia.
Questi sono i motivi per cui il livello di allarme, già alto dopo Charlie Edbo, è stato ulteriormente innalzato. Ma anche in assenza di segnali specifici (tutti i potenziali attentatori, quelli noti, sono controllati dall’antiterrorismo e dagli 007), “il rischio di un lupo solitario – spiega Felice Casson, segretario del Copasir – o di uno squilibrato, è concreto, e più hanno successo gli attentati all’estero, più forte è il rischio di emulazione in Italia”.
Il ministro dell’Interno Angelino Alfano, insieme al viceministro Filippo Bubbico e al capo del Dipartimento Sicurezza Alessandro Pansa, hanno deciso ieri una ulteriore stretta ai controlli. Si sono accorti, ad esempio, che a quasi 15 anni dalle Torri Gemelle, a un mese e dieci giorni dalla strage di Charlie Ebdo, in Italia non esiste un piano di sicurezza nazionale in caso di attentato. Lo hanno fatto ieri, e così da oggi si saprà, in caso di emergenza dovuta a un’azione terroristica, chi deve intervenire, e che cosa deve fare. Un protocollo che si aggiungerà – incrociandosi – a quelli che già esistono per gli aeroporti (piano “Leonardo da Vinci”) e per i porti marittimi (piano “Cristoforo Colombo”).
Sono strategie di intervento tenute top secret. I numerosi attentati, e le continue minacce a religiosi, hanno indotto il Viminale a stilare un nuovo elenco di personalità pubbliche da proteggere, esposte al rischio di rappresaglie terroristiche. Tra questi, anche famosi giornalisti, particolarmente impegnati sul fronte delle opinioni anti Is, ed esponenti della comunità ebraica. Il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza del ministero dell’Interno ha dato il via libera al potenziamento dell’operazione Strade sicure, che prevede l’impiego di un contingente di militari per la vigilanza su siti sensibili nelle principali città: da 3.000 passano a 4.800. L’ultimo punto affrontato riguarda i voli di Stato, oggetto di polemiche da parte del M5S in occasione di un recente viaggio a Courmayeur del premier, e di un volo del ministro della Difesa. Ebbene, il Comitato per la sicurezza ha ribadito l’uso dei voli di stato per i trasferimenti di personalità che, per motivi istituzionali, devono essere tutelate.