Libero, 18 febbraio 2015
Ma il caso processuale di Dominique Strauss-Kahn non vi ricorda niente? Pensateci un attimo: ma fate da soli, noi respingiamo ogni parallelo. Noi non l’abbiamo neanche nominato
Pensateci un attimo. Dominique Strauss-Kahn era un potentissimo ex ministro socialista in vari dicasteri economici, prestigioso professore universitario, poi direttore del Fondo monetario internazionale, candidato alle presidenziali francesi con buonissime probabilità di farcela. Poi nel 2008 viene accusato di abuso e favoritismi a beneficio di Piroska Nagy, sua amante e responsabile Fmi per i problemi finanziari dell’Africa; pochi mesi dopo una commissione d’inchiesta lo discolpa: faccenda archiviata. Poi nel 2011 lo arrestano a New York per stupro ai danni di una cameriera: paga 6 milioni di dollari di cauzione per lasciare il carcere di massima sicurezza, si dimette dal Fmi e rinuncia alla candidatura alle presidenziali; pochi mesi dopo le accuse si rivelano insussistenti: archiviate. Poi nel 2012 viene accusato di sfruttamento aggravato di due prostitute che descrivono all’opinione pubblica mondiale ogni dettaglio sessuale della sua vita privata: mentre lui, uomo sposato, è oggetto di articoli, libri, addirittura un film (è descritto come una bestia assatanata di sesso) e questo sinché le due squillo, ieri, ritirano le accuse perché i loro legali si dicono convinti che non ci siano elementi sufficienti: si attende archiviazione, mentre lui ammette di aver solo partecipato a dei festini (pochi) senza sapere che ci fossero prostitute. Pensateci un attimo: ma fate da soli, noi respingiamo ogni parallelo. Noi non l’abbiamo neanche nominato.