La Stampa, 17 febbraio 2015
Il medico finto invalido che, con la storia della carrozzina, ha esagerato. L’uomo dice di essere scivolato sulle scale in ospedale, vienne rimborsato dall’assicurazione per 350mila euro, ma non gli bastano e causa all’istituto per altri 750mila. Poi però lo hanno filmato mentre camminava
«Forse, con la storia della carrozzina, ho esagerato». Seduto davanti ai pm di Torino, Hamid Raza Danaie è il primo a riconsiderare il suo stato di salute. Le immagini lo incastrano. Ci sono i video di un’agenzia privata, incaricata dall’ospedale per cui lavora. Ci sono le riprese dei carabinieri, che hanno avviato le indagini dopo l’esposto in Procura.
Doveva essere la truffa perfetta, quella del dottor Danaie. Anestesista all’ospedale Molinette, scivolato dalle scale una mattina di settembre del 2012. Una caduta senza testimoni, all’inizio del turno di lavoro. L’uomo, 56 anni di origini iraniane, era rimasto una settimana al pronto soccorso. Lamentava un dolore insopportabile alle gambe, all’occhio e al braccio destro. In due anni ha chiesto e ottenuto tutto quello voleva. Il rimborso dell’assicurazione privata: 350 mila euro. La liquidazione dell’ospedale: 90 mila. Altri 15 mila dall’Inail, a titolo di indennità. E finalmente la pensione: 32 mila euro lordi l’anno.
Senza limiti
Ancora non bastava. Lo scorso 10 ottobre l’uomo tenta il colpo più grosso. Chiede, al suo ospedale, 750 mila euro di danni. Solo allora scattano i controlli. Al medico legale incaricato della perizia, Gianluca Bruno, quel nome non suona nuovo. Con i suoi colleghi aveva esaminato alcune vecchie pratiche di incidenti stradali. Traumi che, sebbene accertati, non parevano compatibili con gli stessi sinistri. E il ferito era sempre lui: Danaie. Da qui il sospetto che i controlli fossero stati truccati. Non in accordo con i colleghi. Gli investigatori sono convinti che l’uomo li ingannasse, anestetizzandosi da solo poche ore prima delle visite.
L’unico complice, denunciato a piede libero dai Nas, è un torinese di 57 anni. Che si spacciava per dottore pur essendo nullafacente: accompagnava il falso invalido in carrozzina quando doveva raggiungere una clinica. In cambio aveva ricevuto parte del bottino: centomila euro, ritrovati depositati sul suo conto personale.
La moglie dell’anestesista, una maestra elementare, di questa brutta storia assicura di non sapere nulla. Niente del mezzo milione raccolto. Niente dei trucchi per eludere gli esami. Nemmeno di quegli 800 giorni di mutua, collezionati dal marito in sei anni, da quando era stato assunto nel reparto di Rianimazione del San Lazzaro, nel complesso della città della Salute.
Gli 800 giorni di mutua
Il direttore amministrativo, Andreana Bossola, è la prima a voler capire come sia stato possibile consentire a un dipendente di accumulare così tante assenze. Senza una verifica. Quando è stato arrestato, Hamid era ricoverato in Psichiatria. «Aveva tentato di uccidersi – spiega il suo avvocato, Roberto Mordà – Tutta la vicenda lo ha portato a un profondo stato di depressione. Abbiamo già richiesto la scarcerazione: se è vero che ha esagerato, resta in ogni caso vittima di un brutto incidente, che gli ha cambiato la vita». Su questo, il dottor Raza è irremovibile: «Quel giorno, dalle scale, sono caduto davvero».