Corriere della Sera, 17 febbraio 2015
Il caso Ilaria Alpi: «Ho mentito, in cella c’è un innocente». Parla Jelle, il superteste che spedì in cella il connazionale Hashi Omar Hassan per la morte della giornalista e del suo operatore Miran Hrovatin. Era il 1994
«Avevano fretta di chiudere le indagini. Mi hanno detto di accusare un somalo. E promesso dei soldi. Ma non ho visto chi ha sparato a Ilaria Alpi. Non ero là. L’uomo in carcere è innocente». Avevano ragione i genitori della giornalista ( foto ) del Tg3, uccisa a Mogadiscio nel ‘94 assieme all’operatore, Miran Hrovatin: Ahmed Ali Rage, detto Jelle, il supertestimone che spedì in cella il connazionale Hashi Omar Hassan, aveva mentito. Anzi depistato. Irreperibile per la giustizia italiana, Jelle non lo era affatto. Lo ha trovato e intervistato una troupe di «Chi l’ha visto» e domani lo manderà in onda con le sue rivelazioni, raccolte da Chiara Cazzaniga. «Non abbiamo mai mollato sulla ricerca della verità», dice Federica Sciarelli, collega della Alpi al Tg3. «Se è stato trovato il depistatore, si potrà anche scoprire il mandante del depistaggio», esulta Luciana Alpi, la mamma. «Abbiamo sempre detto che quel ragazzo, da 15 anni in carcere, è un capro espiatorio. Prima di raggiungere Giorgio, che non c’è più, spero finalmente di sapere qualcosa su chi ha ucciso mia figlia».