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 2015  febbraio 17 Martedì calendario

«La Grecia deve accettare entro giovedì». L’ultimatum dell’Eurogruppo ad Atene, ma la Grecia non ci sta. Varoufakis: «Sono sicuro che verrà ritirato. Non ho dubbi che le discussioni continueranno. Non ho dubbi che nelle prossime 48 ore troveremo un accordo, una soluzione semantica accettabile per tutti»

È un braccio di ferro dagli esiti ancora incerti, quello che oppone la Grecia ai suoi partner europei. I ministri delle Finanze della zona euro hanno avuto ieri una nuova riunione per discutere di Grecia ed evitare un fallimento del paese mediterraneo. Il vertice – il secondo in pochi giorni – è terminato con un nulla di fatto. L’Eurogruppo ha posto alla Grecia un ultimatum, dandole fino alla fine della settimana per chiedere una estensione del memorandum in scadenza a fine mese.
«L’Eurogruppo è convinto che l’estensione del programma economico sia la via da seguire – ha spiegato ieri sera in una conferenza stampa il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem –. Il memorandum offre flessibilità al governo greco: misure possono essere sostituite con altre misure. Vi sono però alcune condizioni: nessuna decisione unilaterale; nessuna marcia indietro senza accordo con i creditori; le scelte devono essere pienamente finanziate; e tutti gli impegni devono essere onorati».
I creditori della Grecia hanno quindi dato ad Atene fino alla fine della settimana per chiedere la proroga del memorandum, dicendosi pronti a negoziarne il contenuto «in modo costruttivo». Sul fronte opposto, il nuovo governo greco ha fatto campagna elettorale promettendo ai greci la fine del memorandum, un allentamento delle misure di risanamento e delle riforme dell’economia, pur consapevole di avere comunque bisogno da parte dei suoi creditori di denaro fresco nei prossimi mesi.
Durante le trattative di ieri, al governo greco i partner della zona euro hanno presentato una bozza di comunicato in cui si spiegava che le autorità greche avrebbero «richiesto una proroga dell’attuale programma di sei mesi». Nel contempo, il comunicato precisava che il paese accettava gli obiettivi di finanza pubblica elencati in una dichiarazione del novembre 2012 e avrebbe comunque portato a termine il programma attuale, in scadenza alla fine di questo mese. Atene ha subito respinto la proposta.
«Siamo stati eletti per cambiare questo programma, di cui dubitiamo la logica e che la maggioranza dell’opinione pubblica greca rigetta, non per portarlo a termine», ha dichiarato il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis, riferendosi all’ultimatum. «Sono sicuro che l’ultimatum verrà ritirato (...) Non ho dubbi che le discussioni continueranno. Non ho dubbi che nelle prossime 48 ore troveremo un accordo, una soluzione semantica accettabile per tutti».
Commentando l’esito della riunione, il ministro dell’Economia italiano Pier Carlo Padoan ha spiegato che la richiesta di un’estensione del memorandum «è il modo migliore per avere il tempo per poi andare a preparare un programma strategico più ampio nei prossimi mesi». Il clima della riunione di ieri è stato particolarmente teso. Addirittura, Atene ha accusato Dijsselbloem di avere silurato una proposta di compromesso della Commissione europea che la Grecia era pronta ad accettare.
Il tempo stringe. Il memorandum scade a fine mese, e una estensione richiede in alcuni paesi un voto parlamentare. Senza un accordo, il timore di molti – tra cui lo stesso Padoan – è che il paese rischi una crisi di liquidità. Come in una partita a poker, l’Eurogruppo ha deciso di lasciare la piena responsabilità delle prossime mosse alla Grecia, che se vuole evitare il baratro deve chiedere una proroga del memorandum e una nuova riunione dell’Eurogruppo (che potrebbe tenersi venerdì).
Il negoziato è segnato da sospetti reciproci e da un doppio bluff. Nello stesso modo in cui i creditori sanno che alla Grecia tirare la corda e arrivare al fallimento non conviene, il governo Tsipras sa che neppure ai partner europei conviene indurre il paese ad uscire dalla zona euro. Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble ha criticato l’esecutivo greco: «Mi dispiace per i greci – ha detto alla radio tedesca –: hanno scelto un governo che al momento si sta comportando in modo abbastanza irresponsabile».