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 2015  febbraio 17 Martedì calendario

Prodi potrebbe essere mediatore in Libia • Almeno settemila italiani in guerra, se ci sarà l’intervento armato • La Grecia rifiuta le proposte dei ministri delle finanze europei • La banda di pirati informatici che spaventa le banche • Yara Gambirasio salì sul furgone di Bossetti • Il crollo di iscrizioni al liceo classico • I cambiamenti climatici modificheranno le nostre abitudini alimentari


Libia/1 Domani alle 8.30 il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, riferirà alla Camera sulla Libia. Renzi assume un atteggiamento prudente: «Non è il tempo dell’intervento militare, la posizione del governo è univoca ed è quella di aspettare che il Consiglio di sicurezza dell’Onu lavori un po’ più convintamente sul tema della Libia». Si moltiplicano le voci che Romano Prodi potrebbe affiancare il rappresentante delle Nazioni Unite in quella zona, lo spagnolo Bernardino León, alla ricerca di una mediazione. A favore di Prodi, che ha di fatto già espresso la sua disponibilità a un eventuale incarico, giocano non solo la grande esperienza internazionale, la perfetta conoscenza del complicato dossier nordafricano e il prestigio di cui gode, ma anche il fatto che la scorsa estate furono proprio le fazioni libiche a indicarlo come mediatore gradito e ascoltato.

Libia/2 Gli egiziani, dopo la decapitazione dei cristiani copti diffusa via video in tutto il mondo, hanno eseguito tre raid aerei in Libia, aiutati anche da quel poco che rimane di aviazione libica rimasta fedele al governo di Tobruk, riconosciuto come legittimo dalla Comunità internazionale: una cinquantina di militanti dell’Isis sarebbero rimasti sul terreno anche se un effettivo controllo di queste cifre è allo stato impossibile. sul nuovo fronte aperto dal califfato è ipotizzabile, se mai avverrà, l’impegno di una robusta coalizione, più o meno analoga a quella che aiutò i ribelli a rovesciare Gheddafi nel 2011: Francia, Gran Bretagna, Italia, Canada, Danimarca, Norvegia, Spagna, Emirati arabi uniti, Qatar, Egitto (che proprio ieri ha concluso con la Francia l’acquisto di altri 24 sofisticati caccia Rafale), con l’appoggio degli Stati Uniti, che può anche essere solo di Elint (informazioni elettroniche) con i velivoli Awacs e individuazione/illuminazione degli obiettivi. Secondo una stima prudente, dovendo bonificare e controllare un territorio vasto senza rilievi naturali importanti, dovranno essere mandati in Libia almeno 60mila uomini con equipaggiamento pesante: carri armati, elicotteri di attacco, mezzi trasporto truppe, genio. Nel caso dell’Italia, non meno di una brigata corazzata o meccanizzata tipo Ariete o Garibaldi: due reggimenti di fanteria, uno di cavalleria corazzata, uno di carri armati, uno di artiglieria semovente, per un totale di almeno 7mila soldati (Rastelli, Cds). [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Grecia La Grecia ha respinto la proposta dell’Eurogruppo dei 19 ministri finanziari, che ha replicato con un ultimatum ad Atene di accettare entro venerdì e «non oltre». Il ministro delle Finanze greco, Varoufakis, ha confermato di essere entrato nell’Eurogruppo per firmare un testo mediato dal commissario Ue, Pierre Moscovici, che legava la concessione di sei mesi di tempo chiesta da Atene alla revisione di impegni del passato fissando «condizioni precise». A sorpresa il presidente dell’Eurogruppo, l’olandese Jeroen Dijsselbloem, su pressione di Schäuble e di altri ministri di centrodestra, ha sostituito il documento di Moscovici con una bozza incentrata sull’estensione del programma con le dure misure di austerità imposte dalla troika dei creditori al precedente esecutivo del premier greco Antonis Samaras. In pratica è stato riproposto quando già rigettato da Varoufakis nell’Eurogruppo straordinario dell’11 febbraio scorso. Il ministro ha replicato di non avere «alcun dubbio che ci sarà un accordo» e ha anticipato la ripresa delle trattative tecniche «nelle prossime 48 ore».

Hacker Una banda internazionale di hacker chiamata Carbanak, omposta da russi, cinesi e europei, hanno infiltrato un software maligno nel sistema di alcuni grandi istituti finanziari. Hanno iniziato a raccogliere informazioni su metodi di lavoro, procedure, regole. Poi hanno installato un «rat», programma che permette di monitorare (come fosse un video) i movimenti degli impiegati alla tastiera. A quel punto sono passati all’ultima fase. Grazie al software installato hanno iniziato il saccheggio prendendo di mira non i clienti ma il «tesoro» dell’istituto stesso. Hanno trasferito somme di denaro rubate in banche negli Usa e in Cina, hanno alterato i conti e sono riusciti persino ad attivare, in modo remoto, numerosi bancomat permettendo a un loro complice di ricevere banconote su banconote. È accaduto che le macchinette abbiano sputato soldi senza che nessuno avesse schiacciato un pulsante, inserito una carta o digitato il Pin. Finora sono state colpite cento banche in 30 Paesi, per un totale di 1 miliardo di dollari rubati. Gli investigatori hanno spiegato che i banditi hanno preso da ogni banca cifre non superiori a 10 milioni sfruttando delle finestre di opportunità nella rete di controllo interna. Ogni rapina è durata tra i due e i quattro mesi, dall’installazione del virus maligno nel pc della banca al furto del denaro (Olimpio, Cds).

Yara Secondo le ultime ricostruzioni, Yara Gambirasio, il 26 novembre 2010, è salita sul furgone di Massimo Bossetti per andare incontro alla morte. Sui suoi leggings sono stati ritrovati fili del sedile del camioncino del suo presunto assassino. La presenza del camioncino bianco cassonato vicino alla palestra di Brembate frequentata da Yara era del resto già suffragata dalle telecamere e dalla testimonianza di un passante. Resta da capire come mai la ragazzina sia salita sul furgone: costretta, convinta o minacciata? (Sta).

Scuola Il 15 febbraio si sono chiuse le iscrizioni online alle scuole superiori per il prossimo anno scolastico. Crolla il liceo classico (sceso al 5,5%, contro il 6,1% del 2014 e il 10% di 8 anni fa), trionfano gli istituti Tecnici (oltre il 30%, con maggior gradimento per il settore Tecnologico che per quello Economico), tengono bene i licei scientifici (che supera il 24,5%, in crescita negli ultimi tre anni) e Linguistico (che doppia il Classico). Quasi dimezzate le richieste per i Professionali, che con 60mila iscritti nel settore Servizi si lasciano alle spalle un paio di stagioni record, quando l’Istituto alberghiero, da solo, raccoglieva 50mila ragazzi. Oggi in totale si aggiudicano il 17% delle iscrizioni. Un altro dato che sembra consolidarsi è l’avanzata dei licei al Centro-Sud: al liceo Classico, in Emilia Romagna si sono iscritti il 3,5% degli studenti, in Friuli Venezia Giulia il 3,70%, in Lombardia il 4%. Boom nel Lazio (quasi uno studente su dieci), in Calabria (8,60%), in Basilicata (8,4%). Altro fenomeno immutato, la «femminilizzazione» degli studi classici (un tempo scuola della classe dirigente), dove le ragazze battono i maschi 70 (per cento) a 30 (De Gregorio, Cds).

Alimentazione Gli scienziati dicono che per i cambiamenti climatici si modificherà anche la nostra alimentazione. Per esempio nelle regioni mediterranee, come l’Italia, il calo dei raccolti di frumento potrebbe superare il 20%: per pane e pasta dovremo ricorrere sempre di più alle importazioni, con costi crescenti. Per ogni grado in più di temperatura, il raccolto di mais scende del 7%. Già abbiamo registrato un calo della produzione mondiale del 4%. Siccome il mais viene usato per alimentare gli animali allevati, sarà conseguente una diminuzione di carne e latte. In mare, invece, l’anidride carbonica si scioglie, innalzando l’acidità dell’acqua. L’acidificazione degli oceani compromette intere specie, rendendo più fragile e precaria la formazione di gusci, conchiglie ed esoscheletri: spariranno i crostacei. L’aumento delle temperature sconvolgerà gli ecosistemi marini, spingendo i pesci a migrare in acque inesplorate. Inoltre i mari più caldi rischiano, per esempio, di far saltare i cicli riproduttivi dei salmoni. Lo stanno già facendo per i merluzzi dei grandi banchi a ridosso dell’Artico, che mal tollerano temperature dell’acqua superiori ai 12 gradi. Il caldo può ridurre del 25% la produzione di fagioli. Le temperature più alte significano anche più insetti, alcuni dei quali capaci di danneggiare certi raccolti (per esempio quest’anno la mosca olearia ha azzerato la produzione di olio). Troppo caldo significa anche meno cacao e vigneti sempre più a nord (Ricci, Rep).

(a cura di Daria Egidi)