Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  febbraio 17 Martedì calendario

Forse Strauss-Kahn ce la farà. A sorpresa, due avvocati delle parti civili hanno annunciato l’abbandono del procedimento giudiziario per «insufficienza di prove». Ma il grande show del processo di Lille è stata però una pesante umiliazione: dai particolari raccapriccianti delle orge, ai suoi sms che parlano di «materiale»per le donne reclutate fino alle lacrime delle escort

L’onore non è salvo, ma la fedina penale forse sì. Dominique Strauss-Kahn si avvicina all’assoluzione nel processo in cui è accusato di «sfruttamento aggravato della prostituzione». A sorpresa, due avvocati delle parti civili hanno annunciato l’abbandono del procedimento giudiziario per «insufficienza di prove». Dall’inizio del dibattimento, il 2 febbraio, l’ex presidente del Fmi ha sempre negato di essere a conoscenza che ci fossero escort nelle orge a cui partecipava, definite «serate libertine». Dalle varie testimonianze in aula è emerso che sono sempre stati i suoi amici e cortigiani a pagare le prostitute. Gli avvocati delle parti lese hanno sottolineato che la «condanna morale» resta. «Minotauro», «Sardanapalo» (Assurbanipal, re degli Assiri, simbolo di uomo potente che vive nel lusso più dissoluto, ndr): così i legali delle ex prostitute e delle associazioni che le difendono hanno definito l’ex politico.
La rinuncia all’azione civile viene da una delle associazioni contro la prostituzione, più due delle quattro ex prostitute che lo accusavano. Le loro clienti, hanno annunciato i legali, chiedono un euro simbolico di danni e interessi se Dsk verrà condannato. Oggi si pronuncerà il procuratore capo che già prima del processo aveva chiesto il non luogo a procedere per Dsk. Il magistrato dovrebbe ribadire la sua posizione, spianando la via a una rapida assoluzione.
Anche l’accusa di stupro al Sofitel di New York nel 2011 si è chiusa con un nulla di fatto in sede penale e una transazione in civile. Il grande show del processo di Lille è stata però una pesante umiliazione. I giornali hanno svelato particolari raccapriccianti delle orge, i suoi sms grevi che parlano di «materiale»per le donne reclutate, e dialoghi surreali tra avvocati e imputati. «È stato un rapporto brutale, piangevo», ha raccontato un’ex prostituta. «Ho un altro ricordo. Se me ne fossi accorto, avrei senz’altro smesso», ribatte Dsk. O ancora: «Pensa che la sodomia sia riservata alle prostitute?» chiede la legale di Strauss-Kahn. «No – risponde l’escort – ma almeno doveva chiedermi il permesso». E via così, come in un film di serie Z.