Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  febbraio 16 Lunedì calendario

Il corpo di Ibrahimovic ricoperto di nomi tatuati. Si tratta di una campagna sociale delle Nazioni Unite per il World Food Programme. Ibra si porta addosso la mappa di 805 milioni di persone che rischiano di morire di fame: «I tatuaggi spariranno ma loro no. Dovunque io vada urlano il mio nome ma nessuno sa della loro esistenza»

Per due giorni la foto di Ibra ricoperto di nomi ha fatto il giro del mondo. La sua tipica esultanza a braccia aperte, la sua solita espressione da dio del pallone infastidito dai confronti, l’ammonizione per il torso nudo dopo il gol contro il Caen e le domande su quel corpo inciso.
Non erano i consueti gesti da gladiatore e quel caos sopra il petto non è una deriva da tatuaggio per superare Beckham, ma una campagna sociale delle Nazioni Unite per il World Food Programme. Ibra si porta addosso la mappa di 805 milioni di persone che rischiano di morire di fame. Nomi veri, Omar, Mohamed, Antoine, persone reali con problemi infiniti e 50 stanno simbolicamente sul corpo dell’attaccante: «I tatuaggi spariranno ma loro no. Dovunque io vada urlano il mio nome ma nessuno sa della loro esistenza». Legare un personaggio noto ai milioni di sconosciuti è una bella idea ma veicolare il messaggio con un’esultanza vera e legarla a uno degli uomini più tatuati del calcio è un colpo di genio. In pochi hanno pensato a un messaggio, quasi tutti hanno temuto il delirio di onnipotenza così quando lo svedese ha svelato il mistero l’effetto ha reso al massimo. Domani c’è Psg-Chelsea in Champions e non si sa se i nomi saranno ancora lì in caso di gol, se scatterà comunque il giallo in caso di spogliarello. Però l’immagine resta. Forte.