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 2015  febbraio 13 Venerdì calendario

Viaggio a Fascia, il paese genovese più vecchio nella regione più vecchia d’Italia. «Siamo solo ottantaquattro, ma inossidabili»

Sabato sulla Val Trebbia è caduta la neve, abbondante. Cinquanta centimetri che hanno imbiancato anche le case di Fascia, uno dei piccoli, piccolissimi Comuni incastonati nella «valle più bella del mondo»: espressione attribuita a Ernest Hemingway, passato qui nel 1945 come corrispondente al seguito dell’esercito di liberazione. Ieri la neve ha iniziato a sciogliersi e ha cominciato ad andar via in mille rigagnoli d’acqua. Anche gli abitanti se ne stanno andando, da questo micro Comune che, secondo le ultime rilevazioni Istat, è il paese più vecchio nella regione più vecchia d’Italia.
Ma stavolta c’entrano poco le dinamiche dell’economia, le analisi sullo spopolamento dell’hinterland. «L’Imu sulla seconda casa a Genova – spiega il sindaco di Fascia, Elio Varni, avvocato civilista – è diventata insopportabile e così chi aveva due appartamenti è corso a mettere la residenza nel capoluogo, per pagare meno». Così l’anagrafe ha sempre meno nominativi nell’elenco: 102 all’ultimo censimento del 2011, 84 oggi. Ha chiuso l’unico negozio del paese, un emporio, nella frazione di Cassingheno. Resiste l’Osteria dei Lilli, che qui chiamano «il ristorante», tenace presidio della gastronomia genovese che più non si può. L’osteria è anche il punto di incontro di chi vive qui e si fa una partita a carte insieme a un bicchiere di bianco. Una signora che viene dalla città prova a varcare la soglia di burbera indisponibilità al dialogo tipica dei luoghi. Come vivete? «Della pensione di coltivatori. Poi piantiamo un po’ di patate. E vendiamo la legna». Unico piccolo business, quest’ultimo, che registra un segno più negli ultimi anni. Insieme alla pesca alla trota. E a un turismo di nicchia lungo la Statale 45, amatissima dai centauri di tutta Europa. Per sperimentare sulle due ruote le curve e il paesaggio arrivano dalla Svezia, dalla Danimarca; soprattutto dalla Germania.
L’anno passato l’agenzia Reuters segnalò che «la Val Trebbia è l’esempio estremo del problema demografico in Italia». Ma il rilancio arriva da Paolo Salomoni, genovese che ha investito tutto sulla scommessa dell’hotel ristorante Miramonti nella vicina Gorreto: «È il posto più pulito del mondo. In tempi di crisi, i nostri tesori ci salveranno. L’estinzione non arriverà».