MilanoFinanza , 11 febbraio 2015
Dopo il Venezuela, anche al Nigeria fa i conti col petrolio
Dopo il Venezuela, un altro Paese grande esportatore di petrolio è in affanno sui mercati obbligazionari mondiali a causa del crollo del prezzo del petrolio. Si tratta della Nigeria, anche se la sua economia è meno legata all’export di greggio rispetto al Paese sudamericano. I rendimenti sui titoli di Stato denominati in valuta locale, il naira, hanno raggiunto i livelli massimi dal 2012 e, secondo l’agenzia Bloomberg, rendono più di quelli di Kenya ed Egitto, sebbene i rispettivi rating siano inferiori rispetto alla Nigeria. L’aumento dei rendimenti è in parte dovuto alla crescente instabilità del Paese, a causa della montante ondata di violenza causata dai fondamentalisti islamici di Boko Haram. Tuttavia anche il crollo del petrolio comincia a farsi sentire sulle finanze pubbliche nigeriane, attraverso minori introiti fiscali. Attualmente S&P ha un rating sul debito sovrano della Nigeria di BB-, con outlook negativo. L’aumento dei rendimenti è stato il più rapido dopo quello del debito in rubli della Russia.