La Stampa, 11 febbraio 2015
Ecco chi sono i nove «foreign fighters» espulsi dall’Italia da gennaio ad oggi
È come se fossimo in un altro secolo e in un altro pianeta. Appena qualche decennio fa, mica millenni, si facevano manifestazioni, appelli, documenti per protestare contro i reati di opinione. Si gridava allo «Stato fascista», si imprecava contro «il Codice Rocco». Oggi – diversamente dall’11 settembre – con l’affacciarsi del terrorismo islamista, dei jihadisti dell’Is, dopo gli attacchi di Parigi e l’emergere dei «cani sciolti», dei «foreign fighters», ogni Paese sta adottando misure straordinarie per impedire gli attacchi terroristici.
Noi abbiamo adottato, tra l’altro, una politica accorta di espulsioni che può rappresentare uno strumento di prevenzione efficace. Dal primo gennaio ad oggi, l’Italia ne ha espulsi nove. Quelle che seguono sono le motivazioni alla base delle espulsioni (omettiamo identità e nazionalità) per motivi di sicurezza nazionale.
È come se fossimo in un altro secolo e in un altro pianeta. Appena qualche decennio fa, mica millenni, si facevano manifestazioni, appelli, documenti per protestare contro i reati di opinione. Si gridava allo «Stato fascista», si imprecava contro «il Codice Rocco». Oggi – diversamente dall’11 settembre – con l’affacciarsi del terrorismo islamista, dei jihadisti dell’Is, dopo gli attacchi di Parigi e l’emergere dei «cani sciolti», dei «foreign fighters», ogni Paese sta adottando misure straordinarie per impedire gli attacchi terroristici.
Noi abbiamo adottato, tra l’altro, una politica accorta di espulsioni che può rappresentare uno strumento di prevenzione efficace. Dal primo gennaio ad oggi, l’Italia ne ha espulsi nove. Quelle che seguono sono le motivazioni alla base delle espulsioni (omettiamo identità e nazionalità) per motivi di sicurezza nazionale.
RAMI
Ostile ai principi della democrazia
Viveva al Nord, in Piemonte, ormai da diversi anni, con un regolare permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo. La sua terra è l’Africa. Rami non si è mai inserito nel contesto sociale per il suo atteggiamento dichiaratamente ostile ai principi democratici. Ha favorito il proliferare di materiale jihadista attraverso strumenti informatici e social media e ha manifestato l’intenzione di ottenere somme per finalità verosimilmente riconducibili alla ideologia estremista dallo stesso professata, anche di natura violenta o comunque illegale.
AKII
Vuole uccidere i miscredenti
Lavorava in una pizzeria della provincia marchigiana. Sembrava perfettamente integrato e invece era uno di quelli che fomentava l’odio contro gli occidentali e quindi gli italiani. Akil ha abbracciato l’ideologia jihadista, sostenendo la legittimità dell’uccisione delle donne e dei figli dei miscredenti e il compimento di azioni terroristiche verso gli europei e degli italiani, ritenuti colpevoli di uccidere donne e bambini musulmani in Iraq e un Palestina. Inoltre ha manifestato la sua ammirazione per lo Stato Islamico e confermato l’intenzione di contribuire personalmente all’insegna jihadista in Siria.
HANIF
Propagandista su social network
Non sono solo africani, ma anche dei Balcani e dell’Estremo Oriente, i nostri espulsi. Hanif viveva in Trentino. Per l’Antiterrorismo ha abbracciato l’ideologia jihadista, risultando particolarmente attivo nell’attivitã di propaganda in favore del Jihad e dello Stato Islamico, attraverso la condivisione di video e proclami. Intrattiene, inoltre, frequenti contatti su social network con persone che condividono le sue medesime posizioni ideologiche estremiste, a cui ha manifestato la propria ammirazione per la partecipazione di cittadini europei al conflitto in Siria tra le fila dello Stato Islamico.
Non sono solo africani, ma anche dei Balcani e dell’Estremo Oriente, i nostri espulsi. Hanif viveva in Trentino. Per l’Antiterrorismo ha abbracciato l’ideologia jihadista, risultando particolarmente attivo nell’attivitã di propaganda in favore del Jihad e dello Stato Islamico, attraverso la condivisione di video e proclami. Intrattiene, inoltre, frequenti contatti su social network con persone che condividono le sue medesime posizioni ideologiche estremiste, a cui ha manifestato la propria ammirazione per la partecipazione di cittadini europei al conflitto in Siria tra le fila dello Stato Islamico.
BAAHIR
Il reclutatore di combattenti
Baahir il romano, si è reso protagonista di un percorso di radicalizzazione che l’ha portato a maturare l’intenzione di partecipare attivamente alla lotta armata jihadista ed ha condotto attività di proselitismo in favore di organizzazioni terroristiche africane, cercando anche di convincere aspiranti jihadisti a recarsi a combattere in Siria.
FARID
In partenza per la Siria
Farid viveva nella provincia milanese. Ed è qui che ha costruito le sue relazioni pericolose, partecipando a periodici incontri con persone di ideologia estremistica nel corso dei quali avvenivano discussioni di carattere religioso radicale e sul tema del Jihad armato, anche con riferimento di praticarlo in Europa. Ha inoltre manifestato in più circostanze la sua ammirazione per lo Stato Islamico e confermato l’intenzione di prendere parte personalmente al jihad in Siria, divenendo un assiduo internauta e dedicandosi alla consultazione di forum e siti di ispirazione jihadista per acquisire informazioni sulle operazioni compiute da bande armate in varie zone di conflitto.
SHABIR
Contro l’Occidente sì al terrorismo Sembrava che fosse ben integrato in Veneto. Shabir ha avviato un processo di radicalizzazione, come testimoniato dalla sua assidua frequentazione del web e dei social network, ove condivide regolarmente contenuti che evidenziano in maniera inequivocabile la sua adesione alle posizioni più radicali, il proprio fanatismo anti-sciita, anti-americano e anti-giudaico nonchè l’esaltazione del jihad. Ha, inoltre, manifestato interesse per l’azione dei mujaheddin impegnati nei diversi fronti del jihad e per le esplicite esortazioni di predicatori, che abbracciano la sua stessa ideologia estremista, a intraprendere lo jihad armato e passare all’azione terroristica contro l’Occidente.
NOURREDINE
Il fanatico desiderio di morire da martire
Aveva avuto qualche guaio con la giustizia. Viveva in Lombardia, Nourredine. Piccoli reati, come tanti clandestini. Lo straniero ha abbracciato l’ideologia jihadista e stretto rapporti relazionali con altre persone note per aver assunto posizioni religiose radicali in favore del jihad, alcune delle quali già espulse dall’Italia per motivi di sicurezza dello Stato e prevenzione del terrorismo o che erano andate in Siria per unirsi alle milizie dello Stato Islamico. Ha inoltre manifestato più volte il desiderio di morire da martire.
AGIM
Il fanatico desiderio di morire da martire
Aveva avuto qualche guaio con la giustizia. Viveva in Lombardia, Nourredine. Piccoli reati, come tanti clandestini. Lo straniero ha abbracciato l’ideologia jihadista e stretto rapporti relazionali con altre persone note per aver assunto posizioni religiose radicali in favore del jihad, alcune delle quali già espulse dall’Italia per motivi di sicurezza dello Stato e prevenzione del terrorismo o che erano andate in Siria per unirsi alle milizie dello Stato Islamico. Ha inoltre manifestato più volte il desiderio di morire da martire.
AHMED
Club integralista per pochi intimi
Ahmed: permesso di soggiorno ottenuto a Milano, è conosciuto come membro accreditato di un sodalizio assai ristretto di integralisti, accumunati oltre che dal fanatismo religioso, anche dalla completa condivisione dell’obiettivo dello Stato Islamico e delle modalità con le quali l’organizzazione terroristica intende raggiungerlo. Si è dichiarato pronto a compiere il martirio.