Corriere della Sera, 11 febbraio 2015
Dalla Ferrari alle Olimpiadi, passando per Alitalia. Luca Cordero di Montezemolo è il presidente del comitato promotore di Roma 2024: «Le linee portanti dovranno basarsi su tecnologie di avanguardia, massima trasparenza, controllo dei costi, innovazione per sfruttare un’incredibile opportunità di promozione di un’Italia onesta e bella che guarda al mondo». Polemiche dalla Lega e dal M5S
Fatta la squadra, ora c’è da fare le Olimpiadi. Vincerle, intanto. E poi organizzarle, evitando di incorrere in alcuni errori del passato, quando ad eventi sportivi di grande successo (vedi Italia ‘90 e i Mondiali di nuoto del 2009) si sono accompagnati anche sprechi e cattiva gestione sulle opere pubbliche da realizzare.
Ora, però, la prima «pietra» è stata posata. Il presidente del comitato promotore sarà, come era nell’aria fin dal «lancio» della candidatura, Luca Cordero di Montezemolo: «Il progetto – dice il numero uno di Alitalia – di Roma 2024 dovrà mettere al centro il miglioramento della qualità della vita dei cittadini con opere e attività mirate a questo obbiettivo». E aggiunge: «Le linee portanti dovranno basarsi su tecnologie di avanguardia, massima trasparenza, controllo dei costi, innovazione, miglioramento dell’ambiente e creatività, per sfruttare un’incredibile opportunità di promozione di un’Italia onesta e bella che guarda al mondo».
Doveva toccare a Montezemolo anche l’altra volta, per la corsa poi «abortita» (per decisione del governo Monti) ai Giochi del 2020, prima che l’allora ministro Giulio Tremonti ponesse il suo veto. Malagò motiva così la sua scelta: «Montezemolo è popolare e ben visto all’estero». Al fianco dell’ex presidente Ferrari, come numero due, un altro Luca: Pancalli, capo del Comitato paralimpico, ex assessore della giunta capitolina. Dal governo, arriva la «benedizione» di Graziano Delrio: «Un buon inizio di gare».
Manca un direttore generale, che sarà una donna. Malagò e Marino sono d’accordo: «Penso – dice il sindaco – a chi ha dimostrato, in Italia e all’estero, qualità manageriali e organizzative, e abbia una cultura internazionale all’altezza dei nostri obiettivi: migliorare la qualità della vita dei romani e vincere la gara olimpica».
Montezemolo, da ieri sera, insieme alla ristretta delegazione del Coni è a Losanna per i primi incontri ufficiali. Con Thomas Bach, presidente Cio (col quale, si dice, c’è un ottimo feeling) per un giro più «politico», e col direttore Christophe Dubi per un vertice più operativo. Roma, dal Comitato sportivo internazionale, vuole capire alcuni aspetti: fermi restando i «paletti» (tutte le medaglie devono essere assegnate nella Capitale), quanto si può «delocalizzare»? E cosa vuole l’organismo internazionale da chi organizzerà i Giochi del 2024? Poi ci sono le eventuali strutture da realizzare: dal villaggio olimpico agli impianti (pochi). E le location degli sport da trovare: per la lotta greco-romana si parla di Massenzio e del Circo Massimo. Matteo Salvini, della Lega, attacca: «Montezemolo presidente? Bene. Le Olimpiadi si faranno altrove». Critico anche M5s: «Bocciamo Montezemolo, uomo degli sprechi d’Italia».