Libero, 10 febbraio 2015
Porta il figlio di dieci anni a svaligiare l’ufficio postale. È successo nel napoletano. La mamma è finita ai domiciliari
Fatti mandare dalla mamma ad aprire ai complici per rapinare l’ufficio postale: si potrebbe aggiornare così la vecchia canzone di Gianni Morandi. Oppure nei temi a scuola, «Una giornata alle Poste», la maestra che corregge il compito potrebbe leggere, di pugno del suo scolaretto di dieci anni, «dopo essere entrato nell’ufficio postale di Melito, tenuto per mano dalla mamma, insieme col mio fratellino e un altro amichetto, e dopo che la mamma ha fatto finta di dover fare qualcosa con la signora allo sportello, al momento convenuto – mi hanno detto che si dice così – mi sono fiondato contro il maniglione antipanico aprendo la porta grande, non quella piccola dove bisogna aspettare e non si può entrare con le pistole e col passamontagna. Così i miei amici hanno fatto la rapina e abbiamo fatto duemila euro che se ci pensa, signora maestra, ci poteva anche andare meglio. Ma mi hanno detto che bisogna sapersi accontentare».
Ieri i carabinieri della compagnia di Giugliano (Napoli) hanno messo agli arresti domiciliari la donna che, nel 2012, portò due figli e un terzo bambino – tutti minori – in un ufficio postale del comune napoletano di Melito, aspettò brevemente l’arrivo di tre complici armati all’esterno e lasciò che uno dei figli, 10 anni, aprisse la porta ai banditi. Questi dopo aver minacciato gli impiegati con le pistole spianate, hanno rubato circa duemila euro e, con la donna e i bimbi, sono scappati. Tutto registrato dalla videosorveglianza, cosa che ha portato infine all’identificazione della mamma grazie a alcuni dettagli del suo abbigliamento e di quello del figlio. I complici invece, che avevano il volto coperto, sono ancora liberi.
Conosciamo tutti sveltezza furbizia degli «scugnizzi». Nel film Gomorra l’episodio più bello (e tragico) era quello dei due ragazzini camorristi ma, nonostante la finzione cinematografica, erano almeno quindicenni. Quello, vero, di Melito ne aveva dieci, un’età in cui si fa solo quello che dice papà o mamma. Perciò proviamo una sana, scandalizzata incredulità verso una madre che si serve del figlio come strumento per non destare sospetti e aprire la porta ai complici armati al fine di rapinare le Poste.