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 2015  febbraio 10 Martedì calendario

Il no alle nozze gay non è discriminazione ma la Cassazione ha comunque sancito il diritto per le coppie omosessuali ad avere un riconoscimento dei propri diritti. E fra indignazione, polemiche e esultanze, i giudici chiedono l’intervento del legislatore

Pubblicazioni delle nozze? Per una coppia gay ancora non è possibile e non si tratta di una discriminazione, ha detto la prima corte civile di Cassazione ad una coppia che voleva sposarsi in Campidoglio a Roma e rendere pubblico quest’evento come una coppia etero. «Nel nostro sistema giuridico di diritto positivo il matrimonio tra persone dello stesso sesso è inidoneo a produrre effetti perché non previsto tra le ipotesi legislative di unione coniugale», rispondono i giudici.
La sentenza
Finalmente è stata resa giustizia delle tante, troppe, farneticanti interpretazioni pseudo-giuridiche sul presunto diritto dei gay a contrarre matrimonio. Era ora», annuncia il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli.
Ma bisogna leggere il resto delle parole della Cassazione prima di decidere che la sentenza rappresenti davvero una bocciatura delle nozze gay. I giudici, infatti, sottolineano «la necessità di un tempestivo intervento del legislatore» – per dare «riconoscimento», in base all’articolo 2 della Costituzione che tutela i diritti umani dei singoli e della loro vita sociale e affettiva, a «un nucleo comune di diritti e doveri di assistenza e solidarietà propri delle relazioni affettive di coppia» e affermare la «riconducibilità» di «tali relazioni nell’alveo delle formazioni sociali dirette allo sviluppo, in forma primaria, della personalità umana».
La carta dell’Ue
In fondo, ricordano ancora i giudici della Cassazione, non è altro che quello che aveva già deciso anche la Corte Costituzionale in diverse sentenze, l’ultima dell’anno scorso, in cui si sottolinea la necessità che il Parlamento intervenga anche perché gli stati hanno ampia autonomia su questo tema. A fornirgliela è l’articolo 12 della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue che anche se formalmente riferito all’unione matrimoniale eterosessuale, «non esclude che gli Stati membri estendano il modello matrimoniale anche alle persone dello stesso sesso, ma nello stesso tempo non contiene alcun obbligo».
Nessuna bocciatura, insomma, sostengono le associazioni che si battono da tempo per le nozze gay. Andrea Maccarrone, presidente del Circolo Mario Mieli: «La Cassazione sostiene solo quello che si è già detto in passato: l’estensione del matrimonio alle copie omosessuali non può avvenire per vie giurisdizionali ma è necessario un intervento del legislatore e, quindi, chiediamo che si ponga fine a questo rimpallo vergognoso tra giudici e finalmente si intervenga con una legge che riconosca la piena parità». Secondo Franco Grillini, presidente onorario di Arcigay, si tratta di «una sentenza pilatesca, i giudici avrebbero potuto avere più coraggio ma si ribadisce la necessità di intervenire ed è importante che questo avvenga quando il governo annuncia di voler approvare la legge sulle unioni civili».
Secondo Gian Ettore Gassani, presidente dell’Associazione degli avvocati matrimonialisti italiani «le coppie di fatto, specie omosessuali, in Italia non hanno diritti e allo stato attuale si possono ritenere al di fuori del codice civile. Urge un immediato intervento del governo perché l’Italia non resti il fanalino di coda dell’Ue».
Pubblicazioni delle nozze? Per una coppia gay ancora non è possibile e non si tratta di una discriminazione, ha detto la prima corte civile di Cassazione ad una coppia che voleva sposarsi in Campidoglio a Roma e rendere pubblico quest’evento come una coppia etero. «Nel nostro sistema giuridico di diritto positivo il matrimonio tra persone dello stesso sesso è inidoneo a produrre effetti perché non previsto tra le ipotesi legislative di unione coniugale», rispondono i giudici.
Finalmente è stata resa giustizia delle tante, troppe, farneticanti interpretazioni pseudo-giuridiche sul presunto diritto dei gay a contrarre matrimonio. Era ora», annuncia il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli.
Ma bisogna leggere il resto delle parole della Cassazione prima di decidere che la sentenza rappresenti davvero una bocciatura delle nozze gay. I giudici, infatti, sottolineano «la necessità di un tempestivo intervento del legislatore» – per dare «riconoscimento», in base all’articolo 2 della Costituzione che tutela i diritti umani dei singoli e della loro vita sociale e affettiva, a «un nucleo comune di diritti e doveri di assistenza e solidarietà propri delle relazioni affettive di coppia» e affermare la «riconducibilità» di «tali relazioni nell’alveo delle formazioni sociali dirette allo sviluppo, in forma primaria, della personalità umana».
In fondo, ricordano ancora i giudici della Cassazione, non è altro che quello che aveva già deciso anche la Corte Costituzionale in diverse sentenze, l’ultima dell’anno scorso, in cui si sottolinea la necessità che il Parlamento intervenga anche perché gli stati hanno ampia autonomia su questo tema. A fornirgliela è l’articolo 12 della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue che anche se formalmente riferito all’unione matrimoniale eterosessuale, «non esclude che gli Stati membri estendano il modello matrimoniale anche alle persone dello stesso sesso, ma nello stesso tempo non contiene alcun obbligo».
Nessuna bocciatura, insomma, sostengono le associazioni che si battono da tempo per le nozze gay. Andrea Maccarrone, presidente del Circolo Mario Mieli: «La Cassazione sostiene solo quello che si è già detto in passato: l’estensione del matrimonio alle copie omosessuali non può avvenire per vie giurisdizionali ma è necessario un intervento del legislatore e, quindi, chiediamo che si ponga fine a questo rimpallo vergognoso tra giudici e finalmente si intervenga con una legge che riconosca la piena parità». Secondo Franco Grillini, presidente onorario di Arcigay, si tratta di «una sentenza pilatesca, i giudici avrebbero potuto avere più coraggio ma si ribadisce la necessità di intervenire ed è importante che questo avvenga quando il governo annuncia di voler approvare la legge sulle unioni civili». Secondo Fabrizio Marrazzo, «Bisogna guardare il lato positivo: la Cassazione, come già fatto altre volte, ha comunque sancito il diritto per le coppie omosessuali ad avere un riconoscimento dei propri diritti». Come ricorda Gian Ettore Gassani, presidente degli avvocati matrimonialisti italiani, «le coppie di fatto, specie omosessuali, in Italia non hanno diritti e allo stato attuale si possono ritenere al di fuori del codice civile. Urge un immediato intervento del governo perché l’Italia non resti il fanalino di coda dell’Ue».