Il Sole 24 Ore, 10 febbraio 2015
Apple ha 178 miliardi di dollari liquidi in cassa, eppure continua a emettere obbligazioni (cioè a indebitarsi sul mercato) per raccogliere fondi con l’obiettivo di riacquistare le proprie azioni a Wall Street (buyback)
Ha 178 miliardi di dollari in cassa. Liquidi. Per intenderci: potrebbe comprare in contanti un terzo delle società quotate alla Borsa di Milano. Eppure Apple continua ad emettere obbligazioni (cioè a indebitarsi sul mercato) per raccogliere fondi con l’obiettivo di riacquistare le proprie azioni a Wall Street (buyback). Settimana scorsa ha emesso un bond da 6,5 miliardi di dollari, proprio con questa finalità: realizzare buyback azionari. E ora, secondo un’indiscrezione del Wall Street Journal, il gruppo dell’iPhone ha in cantiere un’altra emissione di bond, questa volta in franchi svizzeri per sfruttare i tassi sotto zero della Confederazione elvetica. In effetti il gruppo americano – sotto la spinta di un suo influente azionista, il miliardario Carl Icahn – da tempo ha un corposo programma di buyback. Nel 2013 aveva l’obiettivo di ricomprare azioni proprie per 60 miliardi di dollari, poi l’asticella è stata alzata a 90 miliardi e lo scorso aprile a 130 miliardi. Ma sul mercato c’è già chi è pronto a scommettere che presto l’obiettivo sarà portato a 200 miliardi. Così, sfruttando i tassi di mercato bassissimi per società solide, Apple emette obbligazioni e con il ricavato fa proprio quello che Icahn chiede: compra le azioni proprie in Borsa. Col risultato di farle salire sempre più a Wall Street,?facendo felici i famelici investitori e forse anche i top manager (che spesso hanno i bonus legati al prezzo delle azioni). Il fatto che il gruppo cerchi di usare il meno possibile la liquidità presente in cassa è probabilmente fiscale: si tratta di denaro sparso in giro per il mondo (dove si vendono iPhone) e sarebbe fiscalmente sconveniente rimpatriarlo. Molto meglio indebitarsi a tassi bassissimi. Peccato che questo modus operandi – pur razionale dal punto di vista finanziario – rappresenta a ben guardare un cortocircuito: l’azienda aumenta il debito solo per “pompare” il prezzo delle proprie azioni. È questo forse il segno che la sbornia di liquidità, pompata dalla Fed, inizia a causare qualche comportamento eccessivo? «Stay hungry, stay foolish» diceva Steve Jobs...