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 2015  febbraio 10 Martedì calendario

Scrivi al premier Renzi, risponde il compagno Pilade. Da quasi un anno, legge quel fiume di lettere che arrivano da cittadini italiani e non a matteo@governo.it. E in quel fiume di email c’è l’Italia

Quelle mille email che ogni giorno arrivano a matteo@governo.it sono un po’ come il termometro del Paese e consentono di tastarne l’umore. Per certi versi sono anche meglio dei sondaggi, per il premier da sempre una bussola indispensabile per le sue strategie politiche. Quelle mille mail, però, vanno lette e interpretate con attenzione.
A farlo, per Renzi, ci pensa Pilade Cantini da San Miniato, nel pisano. O meglio il «compagno» Pilade, visto che oltre ad aver fatto l’assessore per Rifondazione comunista, canta negli Aeroflot, gruppo con melodie e testi nostalgici dell’ex Urss. In più, da poche settimane, ha pubblicato anche Piazza Rossa, un libro che in copertina ha falce, martello, un ritratto di Stalin e ripercorre la storia dell’ex Pci attraverso racconti di paese. Il tovarish Cantini, con la penna, ci sa fare. L’allora sindaco Renzi se ne accorse a Palazzo Vecchio, tanto che, prima di mandare in stampa i suoi ultimi libri, voleva che prima ne leggesse le bozze anche «Pilade».
Fidatissimo, insomma. E così Cantini è sbarcato a Palazzo Chigi come «risponditore». Da quasi un anno, legge quel fiume di lettere che arrivano da cittadini italiani e non. E in quel fiume di email c’è l’Italia. Ci sono centinaia e centinaia di richieste di aiuto da chi ha perso il lavoro, ci sono le spinte a completare la rottamazione e a cambiare le cose. Se nelle settimane scorse sono arrivate un bel po’ di bacchettate per il pasticcio del 3 per cento che avrebbe salvato Berlusconi dall’accusa di evasione, in questi giorni stanno arrivando migliaia di messaggi per complimentarsi riguardo all’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Renzi riceveva centinaia di lettere anche a Palazzo Vecchio, ma certo non un volume paragonabile a quello di oggi, e quando riusciva rispondeva personalmente. Del resto l’umore dei fiorentini, che lo contestavano o si complimentavano, era la bussola migliore per correggere i suoi errori e calibrare le scelte da sindaco.
Il sistema è lo stesso anche ora, ma il gioco si è fatto tremendamente più difficile. Il «compagno» Pilade legge, legge, legge, archivia, stila report e segnala al premier i casi più eclatanti da risolvere. Ma in quel profluvio di email ci sono anche le storie belle, quelle degli imprenditori che sono riusciti a mandare al diavolo la crisi o di quel giovane che, grazie alla sua start up, schiva la disoccupazione e crea lavoro. E molte di queste sono le storie che Renzi cita nei suoi discorsi pubblici e sui social network.
Però è inutile tentare di estorcere aneddoti o segreti a Pilade il «risponditore», che ne custodisce un bel po’. Da settembre, a Palazzo Chigi, per i dipendenti è vietato parlare direttamente con la stampa. E il «compagno» è fedele alla linea.