9 febbraio 2015
Vincendo a Cagliari, una Roma incerottata tiene in vita la sfida scudetto con la Juventus. In gran forma il Napoli, che sembra aver trovato in Gabbiadini il partner perfetto per Higuain. Torna a far punti l’Inter di Mancini, sbilanciata e divertente. Meno divertente la polemica tra Milan e Juventus per le immagini tv del gol di Tevez: arroganza, frustrazione e l’ombra del duello Sky-Mediaset
Il meglio dai giornali di oggi sull’ultima giornata di Serie A.
Il 2-1 di Cagliari permette alla Roma di dire che la musica non è finita, come fosse saltata sull’ultimo vagone dell’ultimo treno. La squadra di Garcia interrompe la serie di pareggi che hanno appesantito la sua rincorsa, e può essere soddisfatta. In particolare per la risposta dei giovani. Classe ’96. Verde (due assist e altre perline tecniche) era già stato lanciato da Garcia, mai dall’inizio però. «È uno che fame», ha detto di lui. Ecco, proprio quello di cui la Roma ha bisogno [Gianni Mura, Rep].
L’impressione è che la Juve stia mascherando bene una piccola crisi di gioco che le ha impedito di finire di vincere il campionato. Gioca meglio della Roma, è certamente migliore in generale, ma non è più brillante come due mesi fa. Anche contro il Milan, dove ha vinto facilmente, l’ho vista più confusionaria, appannata in Vidal, Pogba, Pirlo e anche Tevez. A volte frenetica, altre distratta, entrambi non segnali da Juve. Non c’è traccia di queste difficoltà nella classifica, ma nel gioco qualche volta sì [Mario Sconcerti, Cds].
Il Napoli a questi livelli è una novità. Oggi è forse la squadra migliore, ma né ieri lo è stata né forse domani lo sarà. Oggi è una squadra lontana e tardiva, riempitasi lentamente però di giocatori giusti (Gabbiadini, De Guzman, ora anche Hamsik). Merita una piccola chance con la Juve, mentre è alla pari con la Roma. In sostanza, il campionato non si è riaperto, ma ha avuto la piccola bontà di non chiudersi [Mario Sconcerti, Cds].
Gabbiadini si conferma ottimo acquisto, ma credo lo sia anche Strinic, che ieri non ha giocato. Da un po’ non si vedeva sui nostri campi un terzino dal piede (sinistro, nel caso) tanto musicale. Da centrocampo in su Napoli fortissimo, ma in difesa c’è sempre qualche falla, vedere gol di Thereau. Basta segnare un gol più degli altri, chiosa Benitez. Sì, ma non sempre ci si riesce [Gianni Mura, Rep].
Anche l’Inter fa confusione, ma ricomincia a far punti. Mancini chiede un recupero palla troppo veloce per i suoi mezzofondisti, lì sta la fatica dell’Inter ma anche la sua differenza. Ne viene fuori una partita confusa, ma solo dell’Inter [Mario Sconcerti, Cds].
Icardi, che deve sempre essere in guerra con qualcuno o qualcosa, ha stravinto il confronto con l’altro giovane argentino, Dybala. Due attaccanti all’opposto, fan pensare a Garrone e Franti [Gianni Mura, Rep].
La cosa che rende interessante la serie A è che sotto la Juventus, sotto la Roma e sotto il Napoli, c’è un campionato modesto ma vero: ci sono dieci squadre in dieci punti. Si va dai posti per l’Europa League ai margini della zona retrocessione. Fiorentina, Sampdoria, Lazio, Genoa, Palermo, Torino, Sassuolo, Milan, Inter, Udinese. Mezza serie A che si scannerà fino alla fine: quando, tra poche settimane, avremo seppellito il discorso sullo scudetto, questa sarà l’unica cosa che terrà in vita il torneo. Tutti possono vincere con tutti. Dici: ci accontentiamo di poco. Ma è poco solo se lo guardi con gli occhi della nostalgia di ciò che eravamo. Questo siamo adesso, però. Tocca divertirsi e ci si diverte [Giuseppe De Bellis, Grn].
Intanto tra Juve e Milan la partita di sabato è continuata ieri a colpi di comunicati. Una violenta polemica sollevata dai rossoneri a proposito del gol di Tevez. In cui Galliani non solo e non tanto contesta la valutazione del giudice di linea: ma chiama in causa direttamente la Juventus come responsabile di un replay taroccato, e indirettamente Sky come produttore dell’evento. O viceversa. Da qui la durissima replica della Juve e la non meno ferma presa di posizione di Sky. Sullo sfondo, con buona probabilità, la battaglia tra Sky e Mediaset per l’acquisizione dei diritti televisivi, di campionato e di Champions League. Forse anche la linea del ritorno all’opposizione dettata giusto poche ore prima dall’ex-Cavaliere, liberamente interpretata da quello che in saecula saeculorum rimarrà il suo antennista di fiducia [Gigi Garanzini, Sta].
Milan, Juventus e Sky, un triangolo per nulla amoroso e assai polemico. Il velenoso e pesante botta e risposta tra le due società è l’ennesimo esempio del basso livello nel quale vive il nostro pallone. La tv satellitare ne ha preso velocemente le distanze: del resto, ciò che si contesta non le può essere addebitato. Semmai è la Lega che partorisce regole e prende decisioni strane, figlie di compromessi e/o interessi, come quella su chi e come produce le riprese e le regie delle partite. Il calcio italiano è in mano da tempo alle televisioni, ne garantiscono addirittura la sopravvivenza, e che abbiano un enorme potere in mano è evidente [Massimo Caputi, Mes].
Che proprio un uomo di televisione arrivi ad instillare nell’opinione pubblica il sospetto che la televisione può – volutamente – falsare la realtà, ecco questo è il confine che Galliani ieri ha varcato. E che pone una volta di più, per lui come per la sua stella polare di Arcore, nel calcio e soprattutto non solo nel calcio, il problema dei raggiunti limiti d’età [Gigi Garanzini, Sta].