Corriere della Sera, 9 febbraio 2015
La guerra fra Milan e Juventus. Tra polemiche, insulti, arroganza e tanti veleni sulla regia di Sky
I tempi delle cene a base di tartufo paiono oggi appartenere a un’altra era geologica. Il gol segnato da Tevez sul filo del fuorigioco ha acceso la miccia per l’ennesima guerra fra Milan e Juventus. I due club un tempo legati in nome della Santa Alleanza si sono ridotti a scambiarsi una serie di insulti: da una parte «il sig. Geom Adriano Galliani», dall’altra «l’arroganza della Juve». Rewind. L’ad rossonero sabato, dopo che i replay dell’azione dell’Apache erano stati trasmessi in ritardo e da angolazioni che lasciavano dubbi, era partito all’attacco: «La produzione delle immagini delle gare della Juve sono gestite dalla società stessa che scientemente non fa rivedere il replay dell’azione del primo gol. Fanno vedere quello che vogliono».
Polemica conclusa? Macché, sul profilo Twitter, il Milan posta il frame relativo al replay incriminato. «Secondo voi nel fermo immagine prodotto dalla Juve le due linee sono parallele? Per noi no». Sky insorge rispondendo a Galliani che contesta l’allineamento fatto dalla regia televisiva. «Il nostro lavoro è garanzia di assoluta imparzialità», tuona la pay tv. «La linea non è parallela a causa della prospettiva. È questione di geometria» spiega Fabio Caressa, direttore di Sky Sport 24. «Il regista di Juve-Milan era un regista di Sky (Angelo Carosi, ndr). Non è la Juve che sceglie le immagini». Il Milan non si placa e nel primo pomeriggio riparte all’attacco: «In questo momento le dieci partite del campionato italiano di serie A sono realizzate da sei registi Sky, 3 Mediaset e uno indipendente. Il Milan chiede che a partire dalla prossima stagione i registi siano tutti indipendenti e non provenienti dai broadcaster che acquisiscono i diritti del campionato».
Mancano pochi minuti al fischio finale delle partite del pomeriggio e arriva la durissima replica della Juve (che con il Napoli e fino a poco tempo fa l’Inter) produce in proprio le immagini della partita. «Il Sig. Geom. Adriano Galliani è tornato alle sue antiche passioni: la televisione e la geometria. Galliani pare però ignorare le leggi dello Stato, regolamenti approvati all’unanimità dall’Assemblea di A e il campo. Galliani getta in pasto ai media una polemica farsesca nel tentativo di mascherare il 3-1». La nota bianconera sottolinea che «la Lega si riserva la designazione dei broadcaster nelle singole partite e, quindi, dei responsabili delle regia e dei producer». Poi punta l’indice contro Infront quando sottolinea che «molte società hanno scelto di delegare la produzione, poiché in tal senso sensibilizzate da un soggetto che agisce sul mercato in veste di advisor della Lega stessa, di procacciatore di sponsor per le società e perfino di produttore di immagini». E sempre al conflitto di interessi di Infront si riferisce quando, ricordando i registi indipendenti invocati da Galliani, sottolinea che «tale schiera sarebbe verosimilmente formata, se non addirittura fornita, dall’advisor/procacciatore/produttore già menzionato che si troverebbe nella singolare posizione di scrivere le regole, eseguirle e trarne i profitti».
In serata ha chiuso (per ora) il botta e risposta il Milan. «L’arroganza è cosa della Juve che ad essa non sa sfuggire. Bene invece che anch’essa condivida l’opportunità di rimettere a un dibattito il tema emerso in occasione delle elaborazioni grafiche dell’episodio di sabato». Marco Bogarelli, numero uno di Infront, conclude: «Sarebbe più semplice che il regista e chi decide i contenuti editoriali siano di competenza di chi organizza la competizione, cioè la Lega. Non ci sarebbero più problemi se la società fornisse il mezzo tecnico ma non influisse sul contenuto editoriale,considerando pure che le immagini possono essere oggetto di prova tv». Appuntamento all’assemblea di venerdì: portate i calmanti.