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 2015  febbraio 09 Lunedì calendario

Operazione Swissleaks, i 7.000 italiani provano a fare muro. Già al lavoro i loro legali. Flavio Briatore: «Tutto regolare». Valentino Rossi e lo stilista Valentino trovano un accordo

Quanti evasori hanno nascosto i loro capitali nei forzieri svizzeri della Hsbc? Da quando i magistrati francesi hanno trasmesso la lista Falciani alle autorità di altri paesi europei si è scatenata la caccia. Ma gli accertamenti sugli oltre settemila cittadini italiani, sui quali l’Espresso pubblicherà un’inchiesta completa, hanno incontrato numerose opposizioni legali sull’origine dei documenti. Il consorzio Icij ha ricostruito la posizione di tre correntisti illustri: lo stilista Valentino, il finanziere Flavio Briatore e l’asso della moto Valentino Rossi. Che non risultano avere pendenze con l’Erario.
Il deposito più consistente è quello della firma della moda: nel 2006/7 disponeva di ben 108,3 milioni di dollari, nascosti nel conto numerato “3326 CR”. Ufficialmente Valentino ne risulterebbe solo procuratore, insieme al ginevrino Marc Bonnant, famoso legale, tra i tanti, di Licio Gelli. Invece, come emerge da un altro documento, è proprio il fashion designer il “beneficial owner” di quel conto cifrato. Il deposito è collegato alla “Piles Finance Ltd”, con sede a Tortola nelle British Virgin Islands.
Proprio nello stesso periodo, la posizione fiscale dello stilista è stata al centro di una disputa con l’Agenzia delle Entrate. Oggetto della contesa la residenza e quindi il regime di tassazione. Valentino ha detto di essere residente a Londra dal 1998 anno in cui vende le sue società alla Hdp di Maurizio Romiti. Gli ispettori fiscali invece sulla base delle indagini hanno ribattuto che si trovava a Roma. Ne è nata una trattativa, poi risolta con un atto di pacificazione: Valentino ha versato una somma, nell’ordine di qualche milione di euro, per il periodo 2000-2004. E così ha chiuso ogni vertenza con le nostre autorità tributarie.
Anche Valentino Rossi ha avuto i suoi guai con l’erario. I sospetti sulla sua residenza londinese hanno provocato un procedimento per evasione, aperto nel 2008 e chiuso da un accordo. Alla Hsbc nel 2003 il “Dottore” ha accantonato 23,9 milioni di dollari nel conto numerato “Kikiki 62”. Ma l’avvocato Claudio Sanchioni ha precisato che, sborsando 30 milioni di euro, il suo assistito ha definito ogni controversia su conti esteri. Una curiosità: nelle note del deposito si spiega che il campione ha una “preferenza per investimenti conservativi”. Spericolato in pista ma prudente nella gestione dei soldi.
Per la Hsbc Flavio Briatore, da anni residente all’estero, è un cliente dominato da un grande attivismo. A lui fanno capo nove conti ed è “beneficial owner” di sei di questi con 73 milioni di dollari: Benton Investments Inc., Pinehurst Properties, “27361” (liquidato nel 2005), Adderley Trading Ltd (chiuso nel 2004), Formula FB Business Ltd e GP2 Ltd. Il suo avvocato Pilippe Ouakra spiega che: «Il signor Briatore è in grado di confermare che lui e alcune compagnie del suo gruppo – alcune di queste erano operative dalla Svizzera – hanno avuto conti bancari in Svizzera, in un modo perfettamente legale, in conformità con qualunque legge fiscale applicabile».