Corriere della Sera, 5 febbraio 2015
Addio all’attrice Monica Scattini, figlia del regista Luigi, volto ironico della commedia italiana, diretta da Scola, Monicelli e Risi. Da tempo combatteva contro un tumore
È morta ieri in un ospedale romano, dove domenica aveva compiuto 59 anni, Monica Scattini, attrice brillante e figlia d’arte del regista Luigi, volto simpatico di cinema e tv, capace di circondare tutto con il copyright dell’allegria intelligente. Da tempo combatteva contro un tumore.
Carattere spiritoso, bella e bionda, capace di comunicare con sguardo malizioso anche fra storielle balneari (Rimini Rimini), avventure a coppie invernali (Vacanze di Natale 2000), aveva iniziato la carriera partendo per New York. Là frequentò il mitico Actor’s Studio, apparendo sullo sfondo di film di Scorsese e Coppola, facendosi notare. Così fu poi scelta, proprio per questa esperienza di italiana dal doppio lavoro in cerca di fortuna americana, dalla Casini e Marciano, le due giovani registe che le offrono in Lontano da dove un personaggio di sognatrice che la porta a Venezia e le fa vincere nell’83 il Nastro d’argento.
Poi verrà un David non protagonista nel ‘94 per Maniaci sentimentali della Izzo, nel ruolo di una giovane divorziata con un figlioletto a carico e tanta voglia di sesso. Era attrice da battuta e sguardo fulminanti, capace di far satira su tutto. Infatti Scola in La famiglia la vede come petulante nubile zia Ornella e in Ballando ballando come una sognatrice; Monicelli in Parenti serpenti la sceglie come una dei figli che vogliono sbarazzarsi dei genitori.
Un’attrice talvolta sotto utilizzata ma votata al senso del comico, del buffo, del grottesco per le qualità di cinismo sentimentale, eccellendo nel ritratto della toscana danarosa e nel non prendere nulla sul serio. Diretta da Risi padre e figlio, Mazzacurati e addirittura scritturata come Madonna in Anime fiammeggianti di Ferrario, la Scattini era amica personale di Christian De Sica, con il quale aveva condiviso set e teatri. Calcava anche palcoscenici scritturata da Loy, Manfredi e Patroni Griffi per D’amor si muore. Nel 1988 per la mitica «Tv delle ragazze» ripassa stereotipi femminili, poi arrivano «Da cosa nasce cosa», «Lo zio d’America» di Rossella Izzo e due cult «Elisa di Rivombrosa», «Un Ciclone in famiglia».