La Stampa, 4 febbraio 2015
Il figlio che ha ammazzato una donna pensando di vendicare la madre. Lui si chiama Niko Merola e ha 22 anni, lei si chiamava Annamaria Sales e ne aveva 53. La tragedia alle 3 di ieri notte, quando il giovane è andato a bussare alla porta di casa della vittima, a Santa Maria Capua Vetere
Ha ammazzato una donna pensando di vendicare la madre. Lui si chiama Niko Merola e ha 22 anni, lei si chiamava Annamaria Sales e ne aveva 53. La tragedia alle 3 di ieri notte, quando il giovane è andato a bussare alla porta di casa della vittima, una modesta dimora al piano ammezzato di via Giannotti, una stradina di Santa Maria Capua Vetere. Secondo le prime ricostruzioni, il ragazzo, che aveva già provato a farsi aprire qualche ora prima, sembrava essere in uno stato alterato (probabilmente aveva bevuto), ha continuato a picchiare contro l’uscio finché con un pretesto – un accendino per accendersi la sigaretta – ha convinto la donna ad affacciarsi al balcone. A quel punto, dopo un breve alterco, le ha sparato un colpo di pistola al petto, uccidendola. Poi, rivolgendosi alla figlia della Sales, una ragazza di 21 anni, che lui conosce, le ha detto una frase che sembra essere la chiave dell’intera vicenda: «Carmen, ora anche tu sei senza madre».
Il racconto al padre
Dopo l’omicidio il ragazzo è scappato ed è andato a raccontare tutto al padre, il quale l’ha convinto a costituirsi. L’uomo ha avvertito i carabinieri che insieme agli agenti del commissariato di Santa Maria Capua Vetere e della squadra mobile di Caserta, l’hanno fermato con l’accusa di omicidio e porto abusivo d’arma da fuoco.
Il delitto della madre
All’origine della tragedia ci sarebbe un’altra tragedia, un giallo ma anche l’ennesimo femminicidio. Niko Merola, infatti, è il figlio di Antonietta Afieri, la donna di 50 anni che scomparve nel giugno del 2013 e fu ritrovata morta il 3 settembre, con il cranio sfondato, in un’area solitamente frequentata dalle prostitute, vicino alla stazione ferroviaria del paese. Una vicenda che oltre a segnare il ragazzo fece molto discutere, sia perché la scomparsa fu segnalata anche da «Chi l’ha visto?», sia perché non è mai stata fatta luce su quell’assassinio. Evidentemente per il giovane la Sales sapeva qualcosa dell’omicidio della madre. Ieri, presumibilmente dietro la spinta dell’alcol, ha deciso di andare a chiedere conto del delitto, di obbligare la donna a parlare, ma ne è scaturita solo una rissa verbale sfociata nell’omicidio.
Il testimone
Nella zona non parlano volentieri, più per imbarazzo che per altro. L’unico a dire qualcosa è un vicino, un idraulico: «Ero sveglio perché stavo al computer – racconta – e intorno alle 3 ho sentito un colpo e della grida. Credevo fosse solo un litigio dopo il lancio di un mortaretto. Poi in mattinata, quando sono andato al lavoro, ho visto le auto delle forze dell’ordine e mi hanno detto della tragedia. La ragazza la conosco. Una brava persona, però è una famiglia con dei problemi».
In attesa dei riscontri della scientifica, il 22enne (difeso dall’avvocato Natalina Mastellone) è stato già ascoltato dal pm Guarriello. Non ha voluto rispondere chiudendosi in un ostinato mutismo.