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 2015  febbraio 04 Mercoledì calendario

Il giuramento di Mattarella • L’Italia torna in deflazione • Nel nuovo paniere Istat entrano caffè al ginseng e pasta senza glutine • L’Isis brucia vivo un pilota giordano • Londra dà il via libera alla fecondazione con il Dna di 3 genitori • Il ragazzo che ha sparato a una donna per vendicare l’omicidio della madre

 

Mattarella «Sergio Mattarella ha giurato alle 10 di ieri, nemmeno tre settimane dopo l’addio di Giorgio Napolitano. E l’intero Parlamento, grillini compresi, si è alzato in piedi una quantità di volte per applaudire il discorso d’investitura (commento divertito di «Le Monde»: a molti parlamentari faranno male le ginocchia dopo tanta ginnastica). Per Mattarella, che la notte precedente quasi non aveva dormito dalla preoccupazione ben dissimulata in pubblico, è stato un esordio come meglio non avrebbe potuto desiderare. Unico attimo di imbarazzo quando si è perso una pagina del discorso che, cronometrato alla vigilia, sarebbe dovuto essere di 20 minuti e 30 secondi ma per effetto delle «standing ovation» è durato quasi il doppio. Discorso per gli italiani Mattarella ha parlato soprattutto di noi, dei nostri guai e delle nostre aspettative. Molto poco della politica per come viene normalmente intesa. Chi voleva capire se il neo-Presidente metterà i bastoni tra le ruote di Renzi sulle riforme della Costituzione, oppure sulla legge elettorale, ha ricavato zero indizi. Mattarella auspica tanto le prime quanto la seconda, e stop. Non sembra ansioso di tuffarsi nel teatrino. Si è messo semmai nei panni del garante, anzi dell’arbitro cui compete «la puntuale applicazione delle regole». Solenne promessa che quest’arbitro «sarà imparziale», accompagnata dall’auspicio che «i giocatori lo aiutino con la loro correttezza». A giudicare dall’entusiasmo con cui Renzi ha applaudito il passaggio, quasi da capo-claque, non si direbbe che ne sia stato turbato. Idem quando Mattarella ha segnalato, in tono fermo, «la necessità di superare la logica della deroga costante alle forme del processo legislativo», in pratica di limitare drasticamente il numero dei decreti legge, lasciando intendere che sarà inflessibile nel valutarne i requisiti di necessità e di urgenza. [Magri, Sta]

Deflazione Dal settembre 1959 i prezzi al consumo non erano mai scesi così tanto e l’Italia torna in deflazione: dopo la variazione nulla di dicembre, l’Istat rivela che a gennaio l’indice diminuisce dello 0,6% rispetto allo stesso mese del 2014, toccando il livello più basso da 56 anni (-1,1%). Nelle stime preliminari emerge tuttavia una inversione di tendenza per il «carrello della spesa», che contiene gli oggetti acquistati con maggiore frequenza: a gennaio i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,1% su base annua, dalla flessione dello 0,2% di dicembre. Su base mensile i prezzi crescono dello 0,6%. A pesare sulla deflazione registrata a gennaio 2015 (come già ad agosto e settembre 2014), è soprattutto la componente energetica: la flessione su base annua dell’indice (-0,6%), spiega l’Istat, è dovuta in larga misura all’accentuarsi della caduta tendenziale dei prezzi dei beni energetici e in particolare non regolamentati (-14,1%, da -8% di dicembre). In particolare i carburanti segnano una flessione del 15,2% annuo (da -8,6% di dicembre), arrivando in questo modo al livello più basso dal luglio 2009 (-19,2%). La flessione su base annua dell’indice generale dei prezzi al consumo è dovuta anche al rallentamento della crescita annua dei prezzi dei servizi, con particolare riferimento a quelli relativi ai trasporti (+0,2% dopo che il dato di dicembre aveva fatto registrare un +2%). A contenere in parte il calo è l’aumento dei prezzi dei vegetali freschi (+7,1%), anch’essi influenzati da fattori stagionali. Rispetto a gennaio 2014, i prezzi dei beni diminuiscono dell’1,5% (-0,8% a dicembre) e il tasso di crescita dei prezzi dei servizi si dimezza (+0,5% da +1% del mese precedente). Di conseguenza rispetto a dicembre 2014 il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si amplia di due decimi di punto percentuale.

Paniere Per misurare l’inflazione l’Istat decide di cambiare il paniere: tra i 1.441 prodotti (erano 1.447 nel 2014) i nuovi consumi delle famiglie si arricchiscono di «pasta e biscotti senza glutine, birra analcolica, bevande al distributore automatico, caffè al ginseng al bar, car e bike sharing , e assistenza fiscale per il calcolo delle imposte sulla casa». Escono dagli acquisti più frequenti «registratore dvd, navigatore satellitare, impianto hi-fi e corso di informatica», oggetti e abitudini che ormai fanno parte del passato, spazzati via soprattutto da smartphone e tablet.

Isis Un video diffuso ieri pomeriggio sui siti filo jihadisti mostra come è stato ucciso Muath al-Kasasbeh, il 26enne pilota giordano caduto con il suo jet F16 il 24 dicembre nella zona di Raqqa, in Siria: non decapitato, ma bruciato vivo in una gabbia, indosso la consueta tunica color arancione che stavolta sembra intrisa di benzina. Obama condanna la «la barbarie dei jihadisti», il sovrano hashemita, re Abdallah II, dopo aver incontrato il presidente Usa, ha condannato l’atto di «terrore codardo» e troncato la sua visita negli Usa per rientrare ad Amman. A detta dei portavoce giordani il video sarebbe però una «gigantesca montatura». Secondo loro, in verità il pilota sarebbe morto in un blitz lanciato dalle forze speciali americane assieme a quelle giordane lo scorso tre gennaio.

Tre genitori 1 Il Parlamento inglese ha approvato la fecondazione con il Dna di tre genitori: la mamma naturale affetta dalla patologia dei mitocondri, la donna donatrice sana e il papà. In verità, non si tratta di tre genitori perché la donatrice resta anonima e non ha alcun diritto sul nascituro. È giusto semmai dire che questa tecnica coinvolge tre soggetti biologici, la mamma e il papà di origine, più una parte femminile esterna e sconosciuta. Ed è stata sviluppata per prevenire le sindromi del mitocondrio che vengono trasmesse dal Dna delle donne ai bimbi in grembo e colpiscono soprattutto lo sviluppo del cervello e dei muscoli, portando poi alla morte. Il caso di Sharon Bernardi di Southampton ha fatto da detonatore: ha perduto sette figli, alcuni dopo la nascita, l’ultimo che aveva 21 anni con pesanti handicap motori. Non si capiva perché. Fino a quando le è stata diagnosticata la malattia — il mitocondrio è la cellula che fabbrica l’energia necessaria alla vita dei tessuti umani — e si è così cominciato a mettere a punto nei laboratori universitari di Newcastle la nuova tecnica di fecondazione artificiale per dare la possibilità alle mamme con deficit mitocondriale (è un deficit che si riscontra solo nel Dna femminile) di avere gravidanze sicure e prole sana: si crea una cellula con i cromosomi materni non alterati, con il Dna paterno, con il Dna della donatrice anonima e il risultato è un embrione privo delle gravissime patologie del mitocondrio, un mitocondrio sano. L’embrione si carica di una percentuale di Dna «esterno» (della seconda donna) pari allo 0,1 per cento, minimo ma comunque un cambiamento permanente che sarà trasmesso di generazione in generazione. La Chiesa anglicana e la Chiesa cattolica hanno espresso la loro opposizione. La procedura, sostengono, introduce una «rottura» fra madre e padre naturali e «diluisce la genitorialità». Obiezioni che la Camera dei Comuni non ha accolto. Il governo, con il premier Cameron in testa, ha appoggiato la legge. Tutti i partiti hanno lasciato libertà di voto. E la ministra della sanità Jane Ellison ha parlato di «passo coraggioso», di «luce verde in fondo al tunnel per molte donne e famiglie».

Tre genitori 2 Si calcola che esistano al mondo dalle 30 alle 50 persone figlie di tre soggetti biologici. Una è Alana Saarinen nata da questa tecnica di fecondazione negli Stati Uniti, che poi però l’hanno vietata.

Delitto Annamaria Sales, 53 anni. Di Santa Maria Capua Vetere, una figlia, viveva in una modesta dimora al piano ammezzato di via Giannotti. L’altra notte alla sua porta bussò Niko Merola, 22 anni, figlio di Antonietta Afieri, la donna di 50 anni che scomparve nel giugno del 2013 e fu ritrovata morta il 3 settembre, con il cranio sfondato, in un’area solitamente frequentata dalle prostitute, vicino alla stazione ferroviaria del paese. Questo Niko, convinto che la Sales sapesse qualcosa sull’omicidio della madre, la convinse a uscire in balcone con la scusa di avere bisogno di un accendino e appena lei si affacciò prese a farle delle domande sulla sua mamma. Ne nacque una lite e il ragazzo, tirata fuori una pistola, le sparò un colpo di pistola al petto e subito dopo disse alla figlia ventunenne della donna: «Carmen, ora anche tu sei senza madre». Alle tre di notte di martedì 3 febbraio a Santa Maria Capua Vetere. (Piedimonte, Sta)

(a cura di Roberta Mercuri)