Libero, 3 febbraio 2015
«I veneti sono un popolo di ubriaconi. Alcolizzati atavici, i nonni, i padri, le madri. Poveretti i veneti non è colpa loro se uno nasce in quel posto, è un destino. Basta sentire l’accento veneto: è da ubriachi, da alcolizzati, da ombreta, da vino». Queste le parole di Oliviero Toscani alla Zanzara di Cruciani. Ecco perché il fotografo sbaglia
Ultimo capolavoro di Oliviero Toscani. Il noto fotografo è letteralmente sbroccato contro un popolo che gli ha dato da mangiare: quello veneto. Ecco in sintesi le sue parole, rilasciate a La Zanzara su Radio24: «Un popolo di ubriaconi e alcolizzati. Poveretti, non è colpa loro se nascono in Veneto». E ancora: «I veneti sono un popolo di ubriaconi – ha proseguito Toscani – Alcolizzati atavici, i nonni, i padri, le madri. Poveretti i veneti non è colpa loro se uno nasce in quel posto, è un destino. Basta sentire l’accento veneto: è da ubriachi, da alcolizzati, da ombreta, da vino».
Indipendentemente dal perché l’ha detto, va subito precisato che non ha attenuanti. Crediamo che non abbia nemmeno bevuto. Purtroppo era sobrio. Purtroppo per lui perché uno che dice delle cose del genere dovrebbe rientrare nella fattispecie di reato prevista dalla legge Mancino contro la discriminazione razziale, etnica e religiosa. In realtà Oliviero meriterebbe una causa collettiva per diffamazione ad opera di 5 milioni di persone. O forse 10 milioni, se sommiamo anche i veneti nel mondo.
Sbaglia tre volte.
Punto primo: i Benetton, che sono veneti di Ponzano in provincia di Treviso, hanno reso famoso Toscani. Gli hanno dato da mangiare, da vestire soprattutto. L’hanno riempito di soldi. E questo è il ringraziamento?
Punto secondo: è vero che i veneti hanno una predisposizione per il vino. E il motivo è abbastanza semplice: dopo l’unità d’Italia, dopo il 1866, quelli che non emigrarono all’estero dal regno d’Italia si rifugiarono nell’alcol perché non sopportavano le regole imposte dai Savoia. Centocinquant’anni dopo il vino è invece uno dei fiori all’occhiello del Pil veneto, se pensiamo che il Prosecco ha conquistato il mondo e che l’Amarone – per dirne un altro – è considerato il re dei rossi. Quindi, come ha replicato il presidente della Regione, Luca Zaia, a Toscani: «Prima de parlar, tasi». Taci.
Punto terzo: quello veneto non è un «accento». Il veneto è una lingua, usata da mille anni, più o meno. Per cui si informi, dottor Toscani (chissà se però è dottore). Ma soprattutto il fotografo, troppo preso a guardare l’obiettivo e non la realtà che deve immortalare, forse non sa altre due-tre cosette:
1) Elena Cornaro, veneziana nata nel 1646, fu la prima donna laureata al mondo.
2) Il canale di Suez fu progettato dai veneti nel XVII secolo.
3) La costituzione e la giustizia americana è dichiaratamente ispirata alle leggi della Serenissima (Benjamin Franklin si intrattenne a Venezia per quasi un anno). E l’architetto Andrea Palladio, vicentino, è un padre della patria Usa.
4) Il primo orologio a ingranaggio fu fatto a Padova.
5) Il pianoforte fu inventato a Vicenza nel XVIII secolo.
6) La parola più diffusa al mondo è «ciao», una parola veneta.
7) Il primo Stato al mondo ad abolire la schiavitù, ufficialmente, fu la Serenissima nel XVI secolo.
8) Molti tra i più grandi artisti del Barocco e del Rinascimento erano veneti. Alcuni nomi? Tiziano, Giorgione, Canaletto, Tintoretto, Bellini, Mantegna, Veronese... e altre centinaia di artisti.
9) Le campane suonano a mezzogiorno per la vittoria dei Veneti contro i Turchi nella battaglia di Lepanto del 7 ottobre 1571, dove si fermò l’avanzata islamica verso l’Europa.
10) Il famoso Galateo fu scritto nell’abbazia di San Eustachio del Montello a Treviso. Ma chissà se Toscani sa cos’è il Galateo... Caro fotografo, per lei è perfetto un proverbio veneto molto popolare (sempre che lei non schifi il popolo...): «Tra ti e gnente a zena l’è lo stesso, se resta sempre con la fame».