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 2015  febbraio 03 Martedì calendario

Banzai vale 277 milioni. La società di Paolo Anio, gigante italiano dell’online, che possiede siti come SaldiPrivati, GialloZafferano, Il Post, Virgilio e Liquida, sbarca in Borsa il 16 febbraio

«È questo il momento giusto per spingere il pedale sulla crescita rivolgendoci al mercato». Non ha dubbi Paolo Ainio, che, a sette anni dalla fondazione, si prepara a quotare in Borsa la sua creatura, diventata il gigante italiano delle vendite online. È partito ieri (e si concluderà l’11 febbraio), infatti, il collocamento delle azioni Banzai, società attiva nell’e-commerce (con i portali ePrice e SaldiPrivati) e nell’editoria on line (tra cui spiccano i siti GialloZafferano, Pianeta Donna, Studenti, Il Post e Liquida), di cui Ainio (noto per essere il padre di Virgilio, primo portale Internet italiano venduto poi a Seat Pagine Gialle), oltreché fondatore, è socio di maggioranza, capo azienda e presidente.
Ad andare sul mercato sarà il 39,4% della società, con una forchetta indicativa compresa tra i 6,75 e gli 8,50 euro per azione che la valorizzano tra i 220 e i 277 milioni di euro. L’offerta, una Opvs rivolta ai soli investitori istituzionali, riguarda 16 milioni di azioni ordinarie, metà provenienti da un aumento di capitale (collocamento primario) e metà dalla vendita degli azionisti: in particolare, il 42%, dal veicolo Arepo Bz che fa capo alla Sator di Matteo Arpe.
A oggi, il capitale di Banzai è in mano ad Ainio, primo azionista con il 27,17%, cui fa seguito il veicolo di Arpe con il 26,41%. Con poco più del 5% ciascuno, la Vis Value Partecipazioni e la Micheli Associati. Se il collocamento andrà integralmente in porto, al termine la quota di Ainio scenderà al 21,45%, mentre Arpe passerà al 12,92%. Il fondatore si è inoltre impegnato a mantenere per un anno il 100% dei titoli (lock-up) e il 90% per i successivi 24 mesi. L’Ipo comprende anche un’opzione di greenshoe da esercitare entro un mese dalle negoziazioni (previsto per il 16 febbraio nel segmento Star), per cui il numero delle azioni in vendita potrebbe crescere del 15%, portando il flottante al 45,3%.
Il ricavo dalla quotazione, al netto delle commissioni, è compreso tra i 119,7 e i 150,7 milioni. Obiettivo del collocamento, ha precisato Ainio, «è arrivare a una raccolta di 50 milioni. Di questi, il 50% circa servirà a spingere la leva della crescita, un 20-25% per migliorare i servizi ai clienti e un altro 20-25% sarà dedicato alla tecnologia e all’espansione del nostro centro di Caleppio», mentre non sarebbero in programma rilevanti acquisizioni.
Tra i rischi dell’operazione, il prospetto informativo, nei 9 mesi chiusi il 30 settembre scorso, evidenzia una perdita di 2,62 milioni, a fronte di ricavi per 120,27 milioni (+21%), un risultato operativo negativo di 2,76 milioni e un indebitamento netto di 5,24 milioni.
Inoltre, «nel corso della sua storia operativa, la società non ha generato utili né flussi di cassa netti positivi». Al momento, ha spiegato Ainio, «noi siamo focalizzati sulla crescita che, con un mercato italiano ancora così indietro nell’e-commerce, ci aspettiamo possa essere ancora maggiore».