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 2015  gennaio 30 Venerdì calendario

Il nuovo boom del Viagra, grazie al clone che costa la metà. Da quando è scaduto il brevetto, nel 2013, solo in Italia vende il 24 per cento in più. Potenza dello sconto: le dodici versioni del sildenafil si sono accaparrate il 70 per cento del mercato

Smettete di chiamarlo Viagra. Oggi il medicinale più famoso della storia recente ha un altro nome, quello del principio attivo: sildenafil. È diventato generico e vende pure meglio di prima, vivendo una nuova giovinezza proprio come molti degli uomini che lo prendono. Malgrado siano passati quasi vent’anni dalla prima registrazione e malgrado nel tempo siano arrivati sul mercato concorrenti dalle caratteristiche per certi versi più “raffinate”, la pillola blu segna dati commerciali sempre ottimi. Nel giro di un anno, dopo aver perso il brevetto, in Italia ha venduto circa un quarto di confezioni in più, passando da un milione e mezzo a uno e nove.
Il nuovo boom è giustificato dal sensibile calo del prezzo. Praticamente tutti i produttori di medicinali equivalenti hanno iniziato a sintetizzare il sildenafil nei loro laboratori prima della metà del 2013, quando Pfizer ha perso l’esclusiva sulla sua molecola nel nostro Paese. Adesso in farmacia si trovano 12 alternative al Viagra che hanno il nome del principio attivo e assicurano al consumatore un costo inferiore alla metà di quello del prodotto di marca: 22 euro invece di 54 per quattro pasticche da 50 milligrammi. Il risparmio è un po’ minore per chi acquista le confezioni da 100 milligrammi: 38 invece di 64 euro.
Le vendite che vanno così bene hanno fatto nascere un caso nel caso. L’Agenzia italiana del farmaco ha da poco diffuso dati che rivelato come, tra le molecole che hanno perso il brevetto, i generici rappresentino appena il 30% del mercato. Gli italiani nella maggior parte dei casi preferiscono spendere qualche euro in più per avere comunque il prodotto di marca e alla fine dell’anno consegnano nelle casse delle multinazionali del “brand” la bellezza di 710 milioni di euro. Ma quando il problema è l’impotenza cambia tutto. I generici del Viagra, infatti, nel novembre scorso si erano accaparrati circa il 70% del mercato. Gli uomini vogliono risparmiare e lo sconto, piuttosto alto, funziona. Quando ci sono di mezzo i soldi anche i timori su una efficacia minore dei farmaci “no logo” rispetto a quelli con il brand, che stanno alla base delle difficoltà di vendita di molti generici, sembrano sparire. Il sildenafil, con i suoi vent’anni sulle spalle, si piazza al sesto posto nella classifica dei principi attivi più venduti oggi in Italia nella cosiddetta fascia C, cioè con ricetta bianca del medico e a carico del paziente. Il primo è uno dei successori, il Cialis, che ha un effetto molto più duraturo e ormai ha effettuato il sorpasso sul predecessore. Ad avere la quota più ampia del mercato tra i produttori di generici, quasi il 19%, è un’azienda italiana, la Doc che per prima ha portato a 22 euro il prezzo della scatola da 4 pasticche da 50 milligrammi e con il tempo è stata raggiunta dai concorrenti che erano partiti da cifre un po’ più alte.
Accanto all’aumento di vendite in farmacia non ci sarebbe un calo di quelle, vietate, che passano attraverso internet. Anche se il commercio abusivo in Rete è difficile da sondare e inquadrare con dati precisi, di solito riguarda chi ha maggiore familiarità con i computer, quindi i giovani. Persone che magari non riescono ad ottenere dal loro medico una ricetta, oppure si imbarazzano ad andare di persona a comprare il sildenafil. Che sia nelle farmacie abusive online oppure in quelle sotto casa, il fascino della pillola blu non accenna a essere scalfito.