la Repubblica, 30 gennaio 2015
Ma chi è Mauro Morelli, il semi-sconosciuto che ha ricevuto nove voti al primo scrutinio per il Quirinale?
Dal seggio di Sinistra e libertà nella municipalità collinare del Vomero a candidato a sorpresa per il Quirinale. È la storia di Mauro Morelli che nel pomeriggio, mentre portava a casa la sua prima figlia, Marta, dopo un mese in incubatrice, ha ricevuto la telefonata di un amico. «Mi ha detto – racconta divertito in serata – che avevo preso un voto». Il secondo dei nove voti finali, esattamente come Romano Prodi, l’ha raccontato in modo colorito in diretta Enrico Mentana, sorpreso mentre credeva di avere spento il microfono: «Secondo voto per Mauro Morelli? Chi c. è Mauro Morelli?» Beccato e rilanciato dai social, Mentana l’ha poi definita una «frase gergale».
Chi è, dunque, Morelli? Traduttore e copyrighter per siti stranieri, ha 38 anni ed è perciò ineleggibile al Quirinale. Grande esperto di web, ha trascorso la serata coccolando Marta assieme alla sua compagna e postando tutto su facebook, dall’exploit di Mentana fino alla dichiarazione di essere lui la persona scelta da nove grandi elettori: «Con vibrante soddisfazione rendo noto che fonti parlamentari mi informano che non emergerebbero notizie di candidati presentati da gruppi politici con il nome Mauro Morelli. Le stesse fonti si dicono ragionevolmente sicure che quello votato sia io».
Al telefono Morelli prova ad azzardare qualche ipotesi: «Ho alcuni amici in Parlamento come Massimiliano Manfredi con cui ho militato nella Sinistra giovanile dei Ds, o Gennaro Migliore. Su google con il mio nome ci sono un fotografo e un prete. Forse è stato un omaggio degli amici, essendo appena arrivata a casa mia figlia. Per essere eletto, comunque, mi mancano 12 anni e seicento altri grandi elettori». Arturo Scotto, napoletano, capogruppo di Sel alla Camera, fa notare: «La nostra candidata di bandiera, Luciana Castellina, ha preso 37 preferenze anziché 33». Sel si tira fuori e Manfredi, deputato Pd tirato in ballo da Morelli, si difende: «Non lo vedo da anni, non ho più il suo cellulare e ho votato scheda bianca».
Non è però Morelli l’unico esempio di voto creativo da parte dei grandi elettori. Tanti i nomi a sorpresa scanditi più volte dal presidente della Camera Laura Boldrini. Otto preferenze per il senatore dem Massimo Caleo, due per Ezio Greggio, una sola per Magalli nonostante il flash mob sul Colle con i suoi sostenitori. Voti dispersi per Sabrina Ferilli, Antonio Razzi, Francesco Totti e per Enrico Letta, anche lui under cinquanta e dunque non eleggibile. Undici preferenze per Claudio Sabelli Fioretti, conduttore in radio di “Un giorno da pecora”, tre ai giornalisti Paolo Mieli e Sebastiano Messina, due a Ezio Greggio. I creativi hanno altre due votazioni per continuare a giocare.