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 2015  gennaio 29 Giovedì calendario

La Mela alla pechinese batte ogni record. Grazie all’iPhone 6, i profitti di Apple sono rimbalzati a 18 miliardi di dollari, dai 13,1 di un anno fa. Con un incremento del 70% di vendite registrate in Cina

Pieno di utili, performance da brivido, e scacco alla Cina. È stata una giornata entrata nella storia non solo di Apple e di Silicon Valley, ma della Corporate America, quella di martedì, quando il colosso di Cupertino ha pubblicato i risultati del suo primo trimestre fiscale. I profitti sono rimbalzati a 18 miliardi di dollari, dai 13,1 miliardi di un anno fa, mentre i ricavi hanno scalato quota 74,6 miliardi da 57,6 miliardi. Un successo che porta il nome di iPhone, che grazie alle nuove versioni 6 e 6 Plus, ha messo a segno vendite per 74,5 milioni di unità, 12 milioni in più delle attese.
Una performance «fenomenale», come ha tenuto a sottolineare l’ad Timothy Cook, con un incremento del 70% di vendite registrate in Cina. Lo scacco al Dragone, spiegano gli analisti, è legato – ironia della sorte – a un’inversione di tendenza, dal momento che Apple di solito lancia i trend e non li segue. Mentre in questo caso, la società ha replicato quanto fatto da Samsung con i suoi «smartphone» con «big screen», soffiando all’azienda sudcoreana una notevole fetta di mercato. Lo stesso Cook ha ammesso che il nuovo iPhone ha attratto il più elevato numero di utenti che hanno abbandonato i telefoni con sistema «Android». E pensare che solo qualche tempo fa Apple era alle prese con un calo delle vendite sul mercato cinese. Invece, grazie alla Cina, segna il record di 18 miliardi di utili in tre mesi, che, non solo non si erano mai visti neanche ai tempi di Steve Jobs, ma nessun’altra azienda – tech e non tech – aveva prima realizzato. Come spiega il sito «TechCrunch», nel trimestre Apple ha guadagnato 8,3 milioni di dollari all’ora; la società è pronta a rimettere mano alle politiche di buyback e dividendi che andrebbero a sommarsi ai già generosi ritorni per gli investitori, come sottolinea il direttore finanziario Luca Maestri.
«Abbiamo speso oltre 8 miliardi di dollari – dice il Cfo – per il nostro programma di ritorno del capitale, portando l’ammontare complessivo del ritorno di capitale ai nostri investitori a quasi 103 miliardi di dollari, di cui oltre 57 miliardi di dollari negli ultimi 12 mesi». Prospettive rosee ma non prive di qualche ombra, come fanno notare gli esperti, primo perché far leva soprattutto su un solo prodotto potrebbe comportare rischi, secondo per il progressivo rafforzamento del dollaro che qualche timore già lo instilla. Per adesso tuttavia i mercati brindano, e così sul Nasdaq Apple sale di oltre il 7 per cento.