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 2015  gennaio 29 Giovedì calendario

Franco Battiato lo considera il suo pupillo, l’ha voluto in tour con lui e duetta nel suo disco d’esordio. A 24 anni il siciliano Giovanni Caccamo è una sorpresa continua. Ora lo ritroviamo a Sanremo

Si definisce «uno stalker in nome della musica». Se non fosse tanto insistente non sarebbe rimasto nascosto dietro un cespuglio con un disco in mano pur di convincere un artista riservato come Franco Battiato, che oggi lo considera il suo pupillo, l’ha voluto in tour con lui e duetta nel suo disco d’esordio. A 24 anni il siciliano Giovanni Caccamo è una sorpresa continua: l’avevamo incontrato tra le Nuove proposte del festival di Sanremo con il brano Ritornerò da te, ma dopo qualche giorno si è saputo che firma pure la musica di Adesso è qui di Malika Ayane, in gara tra i Big. Lui si schermisce: «Sentir cantare una tua melodia da una cantante elegante come Malika è l’emozione più grande».
Aveva già tentato altre cinque volte al Festival, una volta s’è fatto pure bocciare a X Factor: «Era il 2009, sono arrivato tra gli otto finalisti su 80 mila ma passavano in quattro e Mara Maionchi mi bocciò». Oggi la ringrazia: «Non ero ancora pronto, non scrivevo canzoni mie. La cosa paradossale è che cantai La cura di Battiato: segnali che ti fanno pensare».
La prima grande occasione per Caccamo è stata proprio l’incontro con Battiato: «La musica mi stava dando solo delusioni, ero veramente tentato di rinunciare. D’altra parte gli studi di architettura all’università di Milano andavano bene, avevo vinto una borsa di studio come art director. Scrissi un’ultima canzone, L’indifferenza, per mandare tutti a farsi benedire. Ma dopo dieci giorni una mia amica mi dice che Battiato aveva affittato una casa vacanze a Donnalucata, che è a 2 chilometri da dove abito a Modica: insomma a 18 anni ero andato a cercare fortuna a Milano e invece l’occasione più bella era venuta a trovarmi a casa mia».
L’incontro con l’artista ha i contorni dello stalking: «Sono rimasto quattro ore dietro a un cespuglio in attesa che uscisse per andare in spiaggia. Lui freddissimo mi fa: “C’è un cd dentro? Va bene, lo ascolto”. Il pomeriggio tornato dal mare trovo un messaggio in segreteria, era Battiato che mi diceva: “Ho ascoltato l’album, veramente molto bene, ci vediamo domani alle undici in spiaggia”».
Si offrì di produrre quello che doveva essere l’addio ai sogni della musica: L’indifferenza, registrato con Pino “Pinaxa” Pischetola. «Mi ha presentato il suo manager, Francesco Cattini, che oggi segue anche me e ha voluto che aprissi i suoi concerti nel tour “Apriti Sesamo” e poi quelli con Antony and the Johnsons: per me era come un sogno che diventava realtà». Battiato si sente solo un mentore e come tale si comporta, l’avrebbe solo «accompagnato»: «Con delle splendide chiacchierate mi ha dato la sicurezza di credere in ciò che stavo facendo. Non ha mai interferito nelle mie scelte, semmai le ha amplificate». Il duetto nel cd di debutto di Caccamo, Qui per te, si intitola Satelliti nell’aria: «Ha scelto senza saperlo la canzone che avevo scritto per mio padre, mancato quando avevo 11 anni: ha chiuso un cerchio. Nel disco è l’ultima traccia ma è come se fosse la prima».