Il Sole 24 Ore, 28 gennaio 2015
Rivoluzione in Toyota: nei prossimi mesi introdurrà un nuovo sistema di salario in cui la paga sarà legata al merito e non più all’anzianità dei dipendenti. L’obiettivo è rendere l’azienda più attraente per i giovani talenti
Toyota prepara un cambiamento epocale: nei prossimi mesi introdurrà un nuovo sistema di remunerazione dei dipendenti in cui la paga sarà legata al merito e non più all’anzianità. Il nuovo sistema dovrebbe applicarsi a 40mila lavoratori in Giappone tra i 18 e i 65 anni; l’obiettivo è rendere l’azienda più attraente per i giovani talenti. La proposta è stata comunicata ai sindacati e l’azienda spera di renderla operativa dal gennaio 2015; i dipendenti verranno valutati due volte l’anno e i salari – per i dipendenti attorno ai 30 anni – verranno rivisti ogni sei mesi. Tra i criteri di valutazione dovrebbero esserci rendimento in fabbrica e capacità di lavorare in squadra. La proposta prevede anche un aumento dei benefit per i dipendenti con figli piccoli. L’età media dei dipendenti Toyota è di circa 40 anni, e la percentuale di quelli sopra i 50 anni dovrebbe salire dall’attuale 20% al 30% previsto per il 2035. La nuova politica di remunerazioni dovrebbe inoeliminare i gap di reddito fra le diverse fasce di età.
L’annuncio Toyota arriva a qualche mese dall’avvio dei negoziati per il rinnovo del contratto di lavoro, e dopo che il premier Shinzo Abe ha invitato i big dell’auto ad alzare i salari per contribuire a rilanciare l’economia.
La mossa innesca un confronto paradossale: proprio quest’anno anche a Detroit le Big Three rinnovano i contratti di lavoro con la Uaw, e uno dei tempi sul tappeto è la dicotomia salariale – introdotta con i crack Gm e Chrysler – fra i “vecchi” dipendenti e i nuovi assunti, che guadagnano la metà per fare lo stesso lavoro.