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 2015  gennaio 28 Mercoledì calendario

«Trame, segreti, finti scoop, balle spaziali e retropensieri: basta una serata alla tv e finalmente capisci la crisi dei talk show in Italia». Formigli e Giannini aprono le polemiche sul tweet di Renzi, tra lezioni di giornalismo, ipocrisie e colpe dei politici

Non c’era il nome di un destinatario in quel tweet del premier Matteo Renzi. Ma Corrado Formigli è stato il primo ad attribuirselo e a commentarlo in diretta, lunedì sera, durante la sua trasmissione, Piazza Pulita.
È andato giù pesante, Matteo Renzi con il suo cinguettio: «Trame, segreti, finti scoop, balle spaziali e retropensieri: basta una serata alla tv e finalmente capisci la crisi dei talk show in Italia». Corrado Formigli ancora adesso sembra un po’ stordito.
«Non lo so perché Renzi lo ha fatto, cosa lo ha infastidito», dice, di getto, il conduttore del talk show su La 7. Poi ci pensa un po’: «Certo quel tweet è arrivato proprio mentre stavamo facendo la ricostruzione sui famosi 101 democratici che due anni fa fecero fallire l’elezione di Prodi. In studio c’era Stefano Fassina, era stato lui a dire che il leader di quei 101 era Renzi. Poi avevamo anche fatto vedere quel servizio di Alessandro Sortino di un anno fa, alla presentazione del libro di Geloni e Di Traglia, quando Bersani e De Micheli facevano capire che il principale indiziato di quell’agguato era proprio Renzi...».
Formigli ripensa alla sua trasmissione di lunedì e gli viene in mente anche quel servizio su Luca Lotti: «Ma non è giusto che un presidente del consiglio dia lezioni di giornalismo», dice. E poi aggiunge: «Comunque Renzi è stato in tutti quei talk show in crisi e non è mai venuto da noi. Lo aspetto quando vuole, se vuole».
Nemmeno al Ballarò condotto da Massimo Giannini il presidente del consiglio Renzi ha mai partecipato. «Ma sono orgoglioso di averlo avuto presente con un’intervista, fatta da me a palazzo Chigi», dice Giannini che non esita a condannare il tweet di lunedi sera: «A me pare una brutta scivolata di Renzi. Ho come l’impressione che a forza di frequentare il Cavaliere ne imita i difetti».
È sicuro Giannini: «So che Renzi non ama i talk show, tranne poi usarli a suo piacimento. Ci va quando ritiene utile e opportuno. Vorrei ricordare a Renzi che le balle spaziali di cui parla nove volte su dieci sono i politici a raccontarle e non i giornalisti».
Davanti al tweet del premier alza alle spalle Bruno Vespa: «Renzi ce l’aveva con un talk show in particolare, mica con tutti. Evidentemente non gli stava piacendo quello che veniva detto in quel momento».
Il conduttore di Porta a Porta non ha dubbi: «Quando parla di talk show in crisi Renzi non può certo parlare del mio che la crisi non la soffre proprio. Dobbiamo ricordarci che ogni talk show ha la sua storia, il suo metodo».