Libero, 27 gennaio 2015
Non solo il saggio di Eric Zemmour “Le suicide français”, e il romanzo choc di Michel Houellebceq “Soumission”: dopo la strage di Charlie Hebdo il Corano va a ruba in Francia
L’articolo 28 della storica legge sulla laicità del 9 dicembre 1905 vieta di «esporre qualunque simbolo religioso sui monumenti pubblici o in qualunque luogo pubblico, ad eccezione degli edifici di culto, dei terreni di sepoltura nei cimiteri, dei monumenti funerari, così come dei musei o delle esposizioni». Ma a quanto pare la legge che decretò la separazione delle chiese dallo Stato, non vale per tutte le confessioni religiose. In barba al tanto sbandierato valore della “laïcité”, che la gauche di governo vuole inculcare a colpi di decreti e misure rieducatrici fin dalla tenera età, ieri in una delle piazze più conosciute di Parigi, Place d’Italie, un gruppo di islamici appartenente all’associazione “Lis!” (Ossia “Leggi!”, con tanto di sottotitolo: nel nome del Signore che ti ha creato) distribuiva in tutta tranquillità e gratuitamente una copia del Corano a tutti i non-musulmani che passavano da quelle parti. Si fosse trattato di un banchetto con esemplari della Bibbia, naturalmente, avremmo sentito i laicisti di ogni latitudine gridare all’inaccettabile violazione della legge sulla laicità, ma siccome a organizzare il raduno pubblico è stata la comunità islamica, l’esecutivo socialista ha preferito chiudere un occhio. A dimostrazione del doppiopesismo dei socialisti basta citare il recente divieto alle associazioni sovraniste Riposte Laïque e Résistence Républicaine di organizzare un rassemblement a Place de la Bourse per denunciare il pericolo islamista. Un divieto imposto direttamente dal ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve, secondo cui il vero pericolo era rappresentato proprio dalle due associazioni che avevano deciso di riunirsi pacificamente. Roba da non crederci. Lo stesso Cazeneuve, che non ha ovviamente osato aprire bocca sul raduno proselitista della comunità islamica in pieno centro a Parigi, si rallegrerà senza dubbio per le notizie che giungono dalle librerie francesi. Pare infatti che ad andare a ruba non siano solo il saggio di Eric Zemmour, “Le suicide français”, e il romanzo choc di Michel Houellebceq, “Soumission”, ma anche il Corano, che vende anche di più. L’impennata di vendite del libro sacro dei musulmani si è registrata subito dopo gli attentati terroristici. In molte librerie il Corano non è più disponibile, in altre, dove resta ancora qualche copia, il fenomeno suscita un certo stupore: «Ho quasi raddoppiato le vendite», ha raccontato a France Culture Carole Vitura, responsabile del reparto “Religioni” nella storica libreria parigina La Procure, prima di aggiungere: «Non ho mai assistito a qualcosa di simile, è la prima volta che succede».