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 2015  gennaio 27 Martedì calendario

Bagnasco, i manuali Gender («che colonizzano le menti dei bambini») e l’aborto («Si parla dei figli come fossero un diritto degli adulti, e di morte come se fosse a nostra disposizione...»)

«I libri dell’Istituto A.T. Beck, dal titolo accattivante “Educare alla diversità a scuola” e ispirati alla teoria del gender, sono veramente scomparsi dalle scuole italiane?». Il cardinale Angelo Bagnasco apre il consiglio permanente della Cei riprendendo le parole di Francesco di ritorno da Manila, la denuncia della «colonizzazione ideologica» che aveva fatto evocare al Papa la «gioventù hitleriana» e le imposizioni sui bambini compiute dalle «dittature del secolo scorso». I vescovi «saranno sempre in prima linea, a qualunque costo», avverte il presidente della Cei, «così come sul fronte della giustizia, dei poveri e dello stato sociale».
Nella sua prolusione, difatti, Bagnasco tocca anche diversi temi sociali, a cominciare dalla crisi («la lama del disagio continua a tormentare moltissime famiglie che non arrivano da tempo alla fine del mese») e dalla «urgenza che più di tutte oggi si impone: il lavoro e l’occupazione». Centrali, tuttavia, sono i temi della famiglia e dell’educazione. Già l’anno scorso i vescovi erano intervenuti sul caso degli opuscoli diffusi dall’«Ufficio nazionale anti discriminazioni» con il logo delle Pari Opportunità, che tra le altre cose sconsigliavano di leggere le fiabe ai bambini perché promuoverebbero solo la famiglia tradizionale.
Ora il cardinale argomenta: «Educare al rispetto di tutti è doveroso, e la scuola lo ha sempre fatto grazie al buon senso e alla retta coscienza dei docenti, ma qui siamo di fronte a un’altra cosa: si vuole colonizzare le menti dei bambini e dei ragazzi con una visione antropologica distorta e senza aver prima chiesto e ottenuto l’esplicita autorizzazione dei genitori».
Bagnasco prefigura, nel caso, il diritto all’obiezione di coscienza: «Non è inutile ricordare che – anche se la maggior parte dei genitori fosse d’accordo – chi non lo è ha il diritto di astenere i propri figli da quelle “lezioni” senza incorrere in nessuna forma, né esplicita né subdola, di ritorsione, come sta invece accadendo in qualche Stato vicino a noi». Perché «l’educazione della gioventù è talmente delicata e preziosa che non ammette ricatti o baratti di nessun tipo e in nessuna sede».
Il presidente della Cei cita il Papa: «Ogni minaccia alla famiglia è una minaccia alla società stessa».
Un tema che sarà approfondito nel convegno ecclesiale di Firenze, a novembre: «Qual è lo scopo della colonizzazione in atto? Forse capovolgere l’alfabeto dell’umano e ridefinire le basi della persona e della società? Si dice famiglia, ma si pensa a qualunque nucleo affettivo a prescindere dal matrimonio e dai due generi. Si parla dei figli come fossero un diritto degli adulti e un oggetto da produrre in laboratorio, anziché un dono da accogliere. In Europa si vuole far dichiarare l’aborto come un diritto fondamentale così da impedire l’obiezione di coscienza, e si spinge perché sia riconosciuto il cosiddetto aborto post partum ! Si discute di morte come qualcosa che dev’essere a nostra disposizione...».
Il cardinale Bagnasco parla anche delle «raccapriccianti aberrazioni» del fondamentalismo islamico, ricorda che «abbiamo gioito» per la manifestazione di Parigi ma anche i massacri dei cristiani e la mancanza di libertà religiosa nel «60 per cento» del pianeta: «Avremmo voluto che anche la protesta per questo continuo genocidio, l’affermazione del diritto inalienabile alla libertà religiosa, fossero stati pubblicamente proclamati dal mondo lì rappresentato».