Il Messaggero, 26 gennaio 2015
All’Ariston Arisa sarà sexy: «Mi vestirò come una donna che va in tv e vuole mettere in mostra la propria bellezza. Non sarò una strafiga ma sono una per amatori, per una nicchia di intenditori»
«Sarò un po’ osè» annuncia non senza baldanza Rosalba Pippa, prossima valletta sanremese, facendo sfoggio del suo italiano d’epoca.
Vale a dire, Arisa?
«Mi vestirò come una donna che va in tv e vuole mettere in mostra la propria bellezza».
Qualche tempo fa diceva che non era adatta al ruolo perché, cito le sue parole, non è una strafiga.
«È vero, ma non sono un tipo mainstream».
Si spieghi in italiano.
«Una per amatori, per una nicchia di intenditori. E in giro c’è spazio per tutti i gusti. Comunque, ho chiesto di vestirmi allo stilista di Belen, Daniele Carlotta».
Non è che farà scherzi, tipo la farfallina?
«Quella farfallina mandò tutti in visibilio, ma non mi sembra il caso. Penso, però, che sia il caso di tornare al Festival degli anni 80, quando il look degli artisti faceva spettacolo».
E lei, al look, ci bada molto?
«Mi sono molto ripulita nell’ultimo periodo. Mi piace vestirmi, anche se sono parecchio baraccona. Disordinata».
Emma, la sua partner all’Ariston, ha raccontato che si è messa a dieta. E lei?
«No, io mangio. È finita se mi tolgono pure il cibo».
Che effetto fa, per una stakanovista del Festival, cinque presenze in sette anni, andare a Sanremo e non cantare?
«Mi diverte. E poi su quel palco mi sento a casa mia, mi ha sempre accolto con grandi risultati, sono stata prima fra i giovani, poi seconda, poi quinta, poi ho vinto l’anno scorso».
Scommettiamo che finirà per cantare anche stavolta?
«Canteremo solo una volta, Emma e io. Sarà un duetto epocale».
Lo ammetta, un po’ di rivalità c’è fra voi due.
«No, abbiamo invece tante affinità, a cominciare dal fatto di essere due meridionali. È un elemento da non trascurare, abbiamo una mentalità comune e nessuna delle due ha intenzione di prevaricare l’altra. E non vogliamo rubare la scena ai colleghi».
C’è anche la terza, Rocío Muñoz Morales. Si dice sempre, Conti ha scelto la bionda, la mora e la bella.
«Mi sembra simpatica. Oltre che molto bella è molto carina come persona. Ma non ha senso pensare a una competizione. Puoi essere rivale per l’intelligenza non per l’aspetto fisico. Se ti senti meno preparata, puoi andare a casa e leggere qualche libro. Con la bellezza che fai? Al massimo puoi metterti un push up per tenere su il seno o la pancera per tenere su il sedere».
Lei e Emma siete vallette o co-conduttrici?
«È strano. Gli altri anni il termine valletta era considerato quasi un’offesa, a noi ci vogliono chiamare co-conduttrici per forza e noi diciamo che siamo vallette. È buffo, no?».
Quando è arrivata la proposta di Carlo Conti?
«Per la verità sono stata io a propormi. Io sono così, se mi preme una cosa, mi faccio avanti. Quest’estate gli ho mandato un sms in cui c’era scritto: perché non collaboriamo? Lui mi ha chiamato e mi ha invitato a pranzo. Lì mi ha spiegato che aveva pensato a me e a un’altra cantante. M’è venuto un colpo al cuore. Dopo ho scoperto che era Emma».
Quando venne a Sanremo nel 2009, chiedeva a tutti i giornalisti di non scrivere che viveva assieme al suo fidanzato, perché aveva paura che i suoi genitori lo scoprissero.
«Ora non ho più 25 anni. Ne ho 32. Sono diventata vecchia, rischio che non mi prenda più nessuno».
I suoi genitori vorrebbero che si sposasse?
«Si, me lo dicono. Ma bisogna essere in due».
E per il dopo Festival, pensa già a un nuovo disco?
«Vorrei fare un bell’album, un disco scritto da me con un linguaggio diverso da quello che ho usato finora. Vorrei che fosse un punto di vista tutto femminile. Ma la casa discografica deve dare sempre la licenza».